(titolo originale: Ti piace vincere facile? Quali sono le regole del gioco?)
Ogni attività ha più o meno delle regole scritte o non scritte. Un militare cercherebbe appunto di usare la massima forza su un punto debole. In teoria dovrebbe evitare di uccidere civili, bambini o edifici, ma in realtà la logica militare alla fine fa anche questo. In teoria in un campo di battaglia ci potrebbe essere anche uno della croce rossa senza una maglietta visibile della croce rossa per qualche motivo. E quindi comunque la logica militare è intrinsecamente ingiusta. E secondo me sarebbe sbagliata perfino di fronte ad una persona addestrata che sa come muoversi su un campo di battaglia e che è disposto ad uccidere e quindi io potrei essere autorizzato a farlo a mia volta. Ma anche se secondo me la logica è sbagliata avrei dei dubbi ad attuare una pace imponendola contro la volontà di qualcuno che invece vorrebbe fare la guerra per qualche motivo che non condivido.
Così un capo di stato per difendere gli interessi di uno stato potrebbe essere autorizzato (ed è successo) anche ad uccidere una persona senza avere una certezza totale del motivo che muove una tale persona.
Così diciamo uno squalo della finanza per esempio uno di quelli che riesce a far fallire una azienda per poi comprarla a poco e rivenderla a pezzi avendone però un guadagno certo sta seguendo una sua logica di successo e di guadagno andando contro ad altre forze più vulnerabili e che richiedono un equilibrio più complesso ma più costruttive ed utili per la società.
Così esistono i venditori senza scrupoli che o per formazione o per necessità impellente di denaro o per semplice stupidità e insensibilità riescono a stipulare dei contratti a loro vantaggiosi ma distruggendo sia la fiducia generale ma ancora peggio la fiducia nei normali rapporti umani verso uno sconosciuto.
Così io potrei fare delle promesse non reali ad una ragazza giovane ed ingenua mostrando belle parole, sicurezza o qualcosa di prestigioso per avere un qualche tipo di soddisfazione di durata breve o media.
Anche una bella ragazza potrebbe affascinare magari un ragazzo con molte insicurezze o incertezze e che magari non riesce a relazionarsi con l'altro sesso da molti anni e magari "rubargli" il suo amore non ricambiato o fargli rivelare una conoscenza intima o farsi fare dei regali.
Così potrei, ma non lo faccio, avvicinare una ragazza minorenne, farle dei bei sorrisi, darle un fiore, e magari proporgli una mia idea politica o della società.
O potrei trovare un bambino di dieci anni per strada che sta giocando con un pokemon, rubarglielo e scappare, con un grande senso di soddisfazione per l'impresa raggiunta.
Mentre invece le competizioni e gli sport fanno parte di ambiti con regole formalizzate e quindi uno sa di cosa si tratta. A me piacciono molto anche gli sport dilettantistici o fatti per la salute o per altri motivi ma non li impongo al di sopra degli sport agonistici. Sono una alternativa. Per quanto mi è capitato di lottare facendo una arte marziale con una ragazza e uscirne con diversi lividi. Per me l'arte marziale è un hobby-sfogo per la salute e la coordinazione psicofisica anche per compensare un lavoro di ufficio sedentario. Ma se per qualcuno vincere in un normale allenamento è la cosa più importante del monde e per potermi allenare devo tornare a casa con dei lividi anche con possibilità di infortuni e quindi discontinuità di un allenamento allora dovrei andare in un posto diverso e confrontarmi con persone simili al mio modo di vedere le cose. Può essere anche normale per una ragazza di avere delle motivazioni psicologiche di rivalsa o di affermazione anche sul sesso maschile più che altro per vincere delle insicurezze. Però se non si è in una situazione di guerra non ha senso praticare una attività con dei rischi di infortuni. Almeno per me.
Ma c'è una guerra in corso? Per qualcuno la guerra è permanente, anche nel lavoro. Io scelgo la felicità.
Ogni attività ha più o meno delle regole scritte o non scritte. Un militare cercherebbe appunto di usare la massima forza su un punto debole. In teoria dovrebbe evitare di uccidere civili, bambini o edifici, ma in realtà la logica militare alla fine fa anche questo. In teoria in un campo di battaglia ci potrebbe essere anche uno della croce rossa senza una maglietta visibile della croce rossa per qualche motivo. E quindi comunque la logica militare è intrinsecamente ingiusta. E secondo me sarebbe sbagliata perfino di fronte ad una persona addestrata che sa come muoversi su un campo di battaglia e che è disposto ad uccidere e quindi io potrei essere autorizzato a farlo a mia volta. Ma anche se secondo me la logica è sbagliata avrei dei dubbi ad attuare una pace imponendola contro la volontà di qualcuno che invece vorrebbe fare la guerra per qualche motivo che non condivido.
Così un capo di stato per difendere gli interessi di uno stato potrebbe essere autorizzato (ed è successo) anche ad uccidere una persona senza avere una certezza totale del motivo che muove una tale persona.
Così diciamo uno squalo della finanza per esempio uno di quelli che riesce a far fallire una azienda per poi comprarla a poco e rivenderla a pezzi avendone però un guadagno certo sta seguendo una sua logica di successo e di guadagno andando contro ad altre forze più vulnerabili e che richiedono un equilibrio più complesso ma più costruttive ed utili per la società.
Così esistono i venditori senza scrupoli che o per formazione o per necessità impellente di denaro o per semplice stupidità e insensibilità riescono a stipulare dei contratti a loro vantaggiosi ma distruggendo sia la fiducia generale ma ancora peggio la fiducia nei normali rapporti umani verso uno sconosciuto.
Così io potrei fare delle promesse non reali ad una ragazza giovane ed ingenua mostrando belle parole, sicurezza o qualcosa di prestigioso per avere un qualche tipo di soddisfazione di durata breve o media.
Anche una bella ragazza potrebbe affascinare magari un ragazzo con molte insicurezze o incertezze e che magari non riesce a relazionarsi con l'altro sesso da molti anni e magari "rubargli" il suo amore non ricambiato o fargli rivelare una conoscenza intima o farsi fare dei regali.
Così potrei, ma non lo faccio, avvicinare una ragazza minorenne, farle dei bei sorrisi, darle un fiore, e magari proporgli una mia idea politica o della società.
O potrei trovare un bambino di dieci anni per strada che sta giocando con un pokemon, rubarglielo e scappare, con un grande senso di soddisfazione per l'impresa raggiunta.
Mentre invece le competizioni e gli sport fanno parte di ambiti con regole formalizzate e quindi uno sa di cosa si tratta. A me piacciono molto anche gli sport dilettantistici o fatti per la salute o per altri motivi ma non li impongo al di sopra degli sport agonistici. Sono una alternativa. Per quanto mi è capitato di lottare facendo una arte marziale con una ragazza e uscirne con diversi lividi. Per me l'arte marziale è un hobby-sfogo per la salute e la coordinazione psicofisica anche per compensare un lavoro di ufficio sedentario. Ma se per qualcuno vincere in un normale allenamento è la cosa più importante del monde e per potermi allenare devo tornare a casa con dei lividi anche con possibilità di infortuni e quindi discontinuità di un allenamento allora dovrei andare in un posto diverso e confrontarmi con persone simili al mio modo di vedere le cose. Può essere anche normale per una ragazza di avere delle motivazioni psicologiche di rivalsa o di affermazione anche sul sesso maschile più che altro per vincere delle insicurezze. Però se non si è in una situazione di guerra non ha senso praticare una attività con dei rischi di infortuni. Almeno per me.
Ma c'è una guerra in corso? Per qualcuno la guerra è permanente, anche nel lavoro. Io scelgo la felicità.
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