Spartito colorato

Spartito colorato

lunedì 30 aprile 2018

La filosofia perenne

Per come la vedo io la filosofia perenne è una conoscenza che dà molto senso al vivere. Il senso potrebbe essere molto nascosto e in un certo senso imperscrutabile ma comunque una sensazione di star facendo qualcosa di utile anche quando non sei in una situazione propriamente allegra. Il senso potrebbe anche essere qualcosa di molto concreto e quindi la visione di un mondo non diviso dalle religioni, dagli stati, dagli "ismi" e da persone che non vanno d'accordo ma arricchito da queste diversità. Tra tutte le religioni e le correnti mistiche e le filosofie e perfino le scienze di ogni tempo c'è un filo comune, qualcosa che nella loro separazione e diversità comunque ne mostra un legame nascosto. Questa filosofia è assoluta nel senso potenziale. Ogni qualvolta ce ne è bisogno tale filosofia si sviluppa a partire dai saggi del passato e quindi è antica ma appare in forme nuove e inaspettate. I saggi del passato ovviamente vanno compresi per quanto possibile per quello che hanno detto realmente e non vanno interpretati secondo il nostro punto di vista o gusto personale. E quando questa filosofia viene portata alla luce per un attimo tutti sono concordi. C'è un forte lampo che rende questa verità evidente a tutti. Poi in quanto assoluto può anche svanire e dileguarsi. E qualcuno si illuderà e si metterà a venerare o a pregare un assoluto che non c'è più ma che c'è appena stato.


















venerdì 27 aprile 2018

Sublime armonia

A volte nei momenti di quiete è possibile ascoltare una lieve melodia. Bisogna andare in posti tranquilli che ispirano. Ma in realtà è possibile anche ascoltarla andando in metro, passeggiando per strada o mentre le persone chiacchierano del più o del meno. È lievissima e piano piano cresce. È al limite dell'udibile. E forse non è neanche reale. Ha un colore vicino al bianco. È una frequenza. O forse un semplice accordo. È un diapason che ci dà il La. Non serve stabilire quale è la frequenza giusta per tutti in generale e in assoluto e anche per il futuro. Ogni volta che c'è una orchestra è necessario accordare gli strumenti. Finita l'orchestra il diapason diventa soltanto un semplice concetto intellettuale. La frequenza su cui ci si basa per accordare deve durare solo per quei pochi secondi che servono per accordare gli strumenti e poi non serve più. Volete avere una sorta di sicurezza che ogni volta che vi servirà questa nota potrete averla per i vostri scopi? È gratuita. Chiedetelo a me.








 

Evoluzione e creazione

Il metodo scientifico è utile per studiare la realtà. Per studiare quello che ci è intorno, analizzarlo e capirlo. Possiamo studiare la nostra società come è fatta e come funziona. Possiamo studiare la storia, e anche la storia delle religioni. Possiamo pure studiare i reperti fossili e andare indietro nel tempo per farci una idea di quello che è successo prima. Possiamo anche guardare lontanissimo con i telescopi per capire dove siamo. Possiamo anche formulare teorie per poi verificarle su come è fatta la realtà utilizzando la fisica teorica. Ma qui vorrei invece parlare di esperienze con una creazione al di là del tempo. 





giovedì 26 aprile 2018

Diversamente atei

E il maestro disse nel silenzio: Sul sentiero della nostra felicità troveremo il sapere per il quale abbiamo scelto questa vita. Così io ho imparato oggi, e decido di lasciarvi ora per percorrere il vostro stesso sentiero, come a voi piace.



E andò per la sua strada tra le folle e le abbandonò, e tornò nel mondo quotidiano degli uomini, scrivendo degli appunti e facendo un lavoro part time, con qualche valenza etica o sostenibile, in una azienda un poco strutturata ma non molto grande...










venerdì 20 aprile 2018

Post per vedere se il mio orario è sincronizzato con il server

Qui a Roma sono le 08:11 del 21 aprile 2018. Sto facendo gli esercizi mattutini.




sabato 14 aprile 2018

Non c'è bisogno di miracoli

In via del tutto eccezionale contro l'impostazione originale del blog che non prevedeva i video, e grazie al miglioramento della comprensione scientifica, una scena del mitico Troisi.

https://m.youtube.com/watch?v=IVm_XmOrzag








giovedì 12 aprile 2018

Varie letizie







Come andando per cammino santo Francesco e frate Leone, gli spuose quelle cose che sono letizia.
Venendo una volta santo Francesco da Perugia a Santa Maria degli Angioli con frate Lione a tempo di verno, e ‘l freddo grandissimo fortemente il crucciava, chiamò frate Lione il quale andava innanzi, e disse così: “Frate Lione, avvegnadioché li frati Minori in ogni terra dieno grande esempio di santità e di buona edificazione; nientedimeno scrivi e nota diligentemente che è quivi é letizia”.
E andando più oltre santo Francesco, il chiamò la seconda volta: “O frate Lione, benché il frate Minore allumini li ciechi e distenda gli attratti, iscacci le dimonia, renda l’udir alli sordi e l’andare alli zoppi, il parlare alli mutoli e, ch’è maggior cosa, risusciti li morti di quattro dì; iscrivi che in ciò è letizia”.
E andando un poco, santo Francesco grida forte: “O frate Lione, se ‘l frate Minore sapesse tutte le lingue e tutte le scienze e tutte le scritture, sì che sapesse profetare e rivelare, non solamente le cose future, ma eziandio li segreti delle coscienze e delli uomini; iscrivi che è in ciò letizia”.
Andando un poco più oltre, santo Francesco chiamava ancora forte: “O frate Lione, pecorella di Dio, benché il frate Minore parli con lingua d’Agnolo, e sappia i corsi delle istelle e le virtù delle erbe, e fussongli rivelati tutti li tesori della terra, e conoscesse le virtù degli uccelli e de’ pesci e di tutti gli animali e delle pietre e delle acque; iscrivi che in ciò è letizia”.
E andando ancora un pezzo, santo Francesco chiamò forte: “O frate Lione, se‘l frate Minore sapesse sì bene predicare che convertisse chi ne ha bisogno, e non tutti indistintamente, alla realtà di Cristo; iscrivi che qui é letizia”.
E durando questo modo di parlare bene di due miglia, frate Lione, con grande ammirazione il domandò e disse: “Padre, io ti priego dalla parte di Dio che tu mi dica dove è perfetta letizia”.
E santo Francesco sì gli rispuolse: “Quando noi saremo a santa Maria degli Agnoli, così bagnati per la piova e agghiacciati per lo freddo e infangati di loto e afflitti di fame, e picchieremo la porta dello luogo, e ‘l portinaio verrà adirato e dirà: Chi siete voi? e noi diremo: Noi siamo due de’ vostri frati; e colui dirà: Voi non dite vero, anzi siete due ribaldi ch’andate ingannando il mondo e rubando le limosine de’ poveri; andate via; e non ci aprirà, e faracci stare di fuori alla neve e all’acqua, col freddo e colla fame infino alla notte; allora se noi tanta ingiuria e tanta crudeltà e tanti commiati sosterremo pazientemente sanza turbarcene e sanza mormorare di lui, e penseremo umilmente che quello portinaio veramente ci conosca, che Iddio il fa parlare contra a noi; o frate Lione, iscrivi che qui è mia letizia.
E se anzi perseverassimo picchiando, ed egli uscirà fuori turbato, e come gaglioffi importuni ci caccerà con villanie e con gotate dicendo: Partitevi quinci, ladroncelli vilissimi, andate allo spedale, ché qui non mangerete voi, né albergherete; se noi questo sosterremo pazientemente e con allegrezza e con buono amore; o frate Lione, iscrivi che quivi è letizia.
E se noi pur costretti dalla fame e dal freddo e dalla notte più picchieremo e chiameremo e pregheremo per l’amore di Dio con grande pianto che ci apra e mettaci pure dentro, e quelli più scandolezzato dirà: Costoro sono gaglioffi importuni, io li pagherò bene come son degni; e uscirà fuori con uno bastone nocchieruto, e piglieracci per lo cappuccio e gitteracci in terra e involgeracci nella neve e batteracci a nodo a nodo con quello bastone: se noi tutte queste cose sosterremo pazientemente e con allegrezza, pensando le pene di Cristo benedetto o frate Lione, iscrivi che qui e in questo è letizia.
E se andassi in una banca e avessi la possibilità di aprirne la cassaforte lo faresti. Prenderesti un mazzetto di banconote in mano. Le rimetteresti a posto. Lascerei un poemetto sulla nobiltà d'animo in un foglietto anonimo. Richiuderei la cassaforte e uscirei dalla banca non visto da nessuno. Ecco qui c'è letizia.

*(Bozza da modificare e rivedere)

venerdì 6 aprile 2018

L'amore appena accennato

E se in qualche modo, non dispiacendo a Lui, si può parlare per rallegrare il corpo, lo si faccia, con più onestà e più cortesia che si può. In modo che i nobili e i gentili, e qualche povero, possano essere da esempio sugli altri, poiché il loro parlare è più gradito poiché esce da uno strumento delicato. Ricordiamoci di quanti bei fiori di parole, di belle cortesie, e di bei doni e di belli amori ci sono gia stati e immaginiamo quanti ne verranno in seguito. E chi avrà cuore nobile e intelligenza sottile, potrà fare da modello, per piacere e per didattica, a coloro che non sanno e desiderano sapere o che già sanno ma non sanno di sapere. E se i fiori che proporremo fossero mischiati in mezzo ad altre parole più dure non vi dispiaccia, perché il nero è l'ornamento dell'oro e per un frutto nobile e delicato piace a volte tutto l'orto, e per pochi bei fiori tutto il giardino. Non vi dispiacete se in molto tempo o in una intera vita avete appena percepito un po di bellezza perché solo poca ve ne arriverà. Ma che ne è di tanti piaceri, brame e desideri in confronto ad un lieve soffio del vento? Un lampo che d'un tratto rende così piccoli i vostri interessi? I fiori nascono nella neve e nel deserto. I periodi di sofferenza e quelli oblio sono molto interessanti. Così le situazioni di emergenza di disequilibrio e di morte sono i migliori momenti per praticare le virtù. Come è bello e come è facile camminare su un prato fiorito! Ma io amo ancora di più le persone che per coraggio o per necessità camminano in salita. Controvento e contro la grandine. Le persone che guardano in faccia anche i pericoli e le cose spiacevoli. Anche la morte. Con moderazione, senza strappi e gradualmente. Oppure tutto insieme se si è obbligati dalle circostanze. Persone che vivono con pochissimo. E che danno moltissimo. È bello vivere nella polvere e continuare a dare. E se questa non è l'essenza della vostra natura andate oltre. Ci sono altre poesie altre parole altri spazi a vostra misura. Anche qui, oppure in altre pagine.