Spartito colorato

Spartito colorato

martedì 30 dicembre 2014

Il nettare di gufo

Amaro, amaro, amaro,
raro e potente,
estratto dalla gente,
fa effetto in un istante.

giovedì 25 dicembre 2014

Cuore d'aria

Amare senza attaccarsi. E' possibile? Cosa significa?
 


Cosa è l'ordine implicato

Una delle più strabilianti applicazioni dell'ordine implicato è la nuova comprensione della relazione tra mente e materia. Gli scienziati sono arrivati a credere che la coscienza umana sia il risultato di una lunga evoluzione in cui gli atomi semplici si sono raggruppati tra di loro in forme sempre più complesse, dalla singola cellula ai rettili, dalle scimmie all'Homo sapiens coi loro cervelli ricchi di corteccia.
La teoria dell'ordine implicato dice, tuttavia, che la coscienza non è solo una proprietà degli animali superiori. La coscienza è intessuta implicitamente in tutta la materia e la materia è intessuta nella coscienza.
Nell'universo Bohmiano materia e significato si influenzano continuamente a vicenda, come a livello individuale lo stato della mente può influenzare il corpo e lo stato del corpo può influenzare lo stato della mente.
Riguardo ai problemi sociali Bohm vede il mondo come un luogo pieno di problemi, lacerato da divisioni e conflitti tra gruppi e individui, tra l'uomo e la natura, e pensa che molti di questi problemi potrebbero essere risolti se ci focalizzassimo sulla totalità invece che dare un valore supremo alle parole. Lo scienziato crede che si potrebbe attuare un drammatico cambiamento della società se anche solo pochi individui fossero capaci di realizzare questo spostamento di ottica, perché, secondo la sua teoria, 1a coscienza è già interconnessa con tutte le altre coscienze.
Negli ultimi anni Bohm si è dedicato alla grande sfida di far accadere questo spostamento verso la totalità. In raduni e piccoli gruppi in Europa e in America ha incoraggiato la gente a impegnarsi nel processo di dialogo che ha inventato, che è il suo modo di mettere in pratica la sua idea di ordine implicato in termini sociali.
Quindi Bohm rimane un outsider. Sarah Bohm dice che gli amici scienziati dei vecchi tempi qualche volta le fanno delle domande taglienti su suo marito. Chiedono che cosa fa e perché, come se sentissero che è un traditore e aggiunge: "Qui c'è un uomo che era brillante e che ha lasciato i colleghi del suo gruppo in un modo tale che essi si sentono criticati. Li fa sentire a disagio".
Ho intervistato Bohm recentemente in un giorno freddo e piovoso, nella cucina di campagna della fattoria Bailey, un ritiro in una zona agricola della contea di Westchester, nello stato di New York. Lui e Sarah si sono fermati lì durante il loro pellegrinaggio annuale a Ojai, California, dove Bohm era stato invitato a parlare alla fondazione Krishnamurti.
John Briggs: Che cosa hai imparato dalla tua ricerca scientifica sulla natura che pensi potrebbe essere importante condividere con quelli che non sono degli scienziati?
David Bohm: ho imparato che dobbiamo capire l'unità del mondo . Il modo attuale di romperlo in frammenti non è adeguato. E' questa la ragione per cui abbiamo bisogno di cominciare un dialogo serio, per evitare una maggior frammentazione e per riparare la frammentazione che è già avvenuta.
J.B.: Che cosa intendi quando dici che stiamo rompendo il mondo in frammenti.7 . D.B.: Guardati in giro. Abbiamo ogni genere di divisione. C'è lo scienziato, il non scienziato, il medico, l'uomo di affari. Nella scienza ci sono campi come la fisica, la biologia, le scienze sociali. Entro a ogni campo ci sono altri campi particolari e si capiscono a fatica l'uno con l'altro. In :medicina gli specialisti di una parte del corpo capiscono a fatica che cosa succede in una parte del corpo che è strettamente legata al primo. Ci sono esempi senza fine.
J.B. Perché questo è un problema? Se hai qualche problema alla vista non vai da un oculista, da qualcuno che sia specializzato in quella parte del corpo?


L'INTERCONNESSIONE GLOBALE

David Bohm: Pensiamo che il nostro approccio frammentario alla realtà non sia un problema perché molti di noi hanno l'assunzione metafisica inconscia che la natura sia fatta di parti separate. L'occhio è una parte, l'orecchio un'altra parte e queste parti interagiscono. Io faccio l'ipotesi che la realtà non sia fatta così. Se hai qualche problema agli occhi l'ipotesi corrente è che il problema nasca in quella parte. Ma potrebbe non essere così. Potrebbe avere origine nell'intero corpo, nella mente, nella società. Per esempio il problema potrebbe essere lo stress o l'inquinamento. La società che abbiamo creato causerà un deterioramento in ogni genere di parte. Puoi riparare le parti contemporaneamente, ma è come spingere l'inquinamento a monte mentre cerchi di rimuoverne dei pezzi a valle. L'inquinamento stesso è un tipico approccio frammentario. Forse è l'esempio che colpisce di più. Ognuno fa le sue cose, guadagna la sua parte di denaro e produce il suo prodotto, e quindi aggiunge la sua parte di inquinamento. E poiché il mondo è finito, tutti questi piccoli pezzi si influenzano l'uno con l'altro, così il suolo e l'aria sono avvelenati, i pesci muoiono e il clima cambia.
J.B. Questo avviene perché la nostra tecnologia è basata sull'assunzione che puoi estrarre le cose di valore dalla terra, il suo uranio, oro, olio, pesce, ma quando estrai quello che consideri di valore ci sono dei prodotti collaterali che non vuoi?
D.B. Allora possiamo liberarci dei prodotti secondari. E' spazzatura e nessuno sa cosa farsene. L'idea di scavare miniere e di saccheggiare il mondo per ricavarne dei prodotti e, come conseguenza, di generare dei prodotti secondari non desiderati, deriva da un punto di vista atomistico: la gente e i gruppi si pensano come atomi separati. Un gruppo ha voluto produrre bombolette spray e non ha pensato ai risultati. Tutto quello di cui si preoccupavano era di fare delle bombolette e dei frigoriferi, questa era la loro piccola parte.
Ma è saltato fuori che il gas fuoriesce e attacca l'ozono. Un altro gruppo brucia carbone per produrre energia: questa è la loro piccola parte. La gente dell'Amazzonia dice che brucia la foresta solo per ottenere un po' di terra da coltivare. I russi facevano dell'energia nucleare per risolvere i loro problemi, ma Chernobyl è scoppiata e ne è risultato un danno per tutto il nord Europa. Nessuna di queste attività prende in considerazione il fatto che tutto è interconnesso dinamicamente. Le nazioni fanno finta di essere sovrane ma quando il clima cambierà, ci sarà la carestia dappertutto. La gente qualche volta parla del Tutto o tenta di creare delle organizzazioni come le Nazioni Unite, ma è solo un finto atto servile nei riguardi del Tutto: in realtà alle Nazioni Unite non è permesso di fare nulla di serio.
Quello che realmente ci importa sono le nostre divisioni. Ci siamo attaccati. Queste divisioni avrebbero senso se effettivamente il mondo fosse fatto di parti e se le parti fossero indipendenti, ma non lo sono, e così il nostro modo di procedere è una forma di auto inganno.

FORMA E INFORMAZIONE
L'elettrone ha questo campo sottile, che è veramente un campo di informazione attiva, che lo guida. La parola "sottile" significa "elusivo", "intangibile", ma anche "finemente interconnesso". Il campo dell'elettrone è finemente interconnesso all'ambiente circostante. Potremmo dire che questo campo elettronico sottile ha una qualità mentale rudimentale.
Una delle qualità della mente è che è attiva in relazione alla forma. Non prendi dentro la tua mente la sostanza o il materiale dell'universo, solo la sua forma. Quando leggi un giornale non assimili il giornale, assimili la forma delle lettere che hanno un significato, e quell'informazione guida la tua attività.
J.B. L'elettrone, col suo campo guida sottile, è quindi come un corpo umano con la guida dell'intelligenza della sua mente.

LA COSCIENZA DELL'ATOMO
D.B. Mentre cammini sei guidato dalla mente. Non sei tirato o spinto dagli alberi circostanti. Il corpo fisico viene guidato assimilando le forme dell'ambiente circostante illuminato dalla luce. Questo è ciò che intendo quando dico che l'elettrone ha, di base, una qualità di tipo mentale. Questo suggerisce che non ci sia una divisione così netta tra materia e mente. C'è mente persino a livello quantistico. Quindi, come l'informazione assimilata dalla mente attraverso i sensi ti guida in una passeggiata, così questo campo mette informazioni nell'energia della particella e ne guida il movimento. Il campo dell'elettrone è influenzato da tutto quello che lo circonda. Se hai parecchie particelle allora hai, secondo il mio modello un campo singolo interconnesso, o un pool di informazioni per tutti. Sono in contatto istantaneo attraverso il campo di informazione. Questo è quello che succede anche agli esseri umani. Se prendi parecchi esseri umani che siano legati strettamente da un rapporto e qualcuno colpisce uno di loro, gli altri entrerebbero immediatamente in agitazione. L'agitazione non deve necessariamente essere trasferita meccanicamente. Gli umani, per mezzo delle loro menti, esistono in un campo di informazione. Vediamo di nuovo la somiglianza del mondo subatomico col nostro mondo.
J.B. E la superconduttività viene spiegata dalla tua idea di un nuovo campo elettronico?
D.B. Nella superconduttività, se hai un grande numero di particelle a bassa temperatura, ogni particella è governata dal pool comune di informazioni. Di nuovo è come dei ballerini che hanno tutti un pool comune di informazioni. Ma, man mano che la temperatura aumenta, questo pool di informazioni si rompe, fino a che c'è, praticamente, solo un pool per particella. Quindi tutte le particelle sembrano indipendenti e sembra che agiscano meccanicamente, rimbalzando lontano l'una dall'altra. L'aspetto olistico subentra solo quando abbassi la temperatura.
J.B. La tua idea di dialogo come è connessa con queste idee scientifiche sulla unità inerente alla natura?





sabato 20 dicembre 2014

Figli schiavizzati dai genitori

Ogni tanto nelle nuove generazioni nasce qualche idea nuova. Un nuovo modo di pensare e di essere. Questi figli sono trattati come alieni, combattuti e schiavizzati affinché non possano essere liberi di propagare le proprie idee innovative. È ora che gli schiavi si liberino. Una nuova generazione sta arrivando. E vorrà essere libera di fare il bene. 


venerdì 12 dicembre 2014

Si può fare

Fare centro. Andare oltre. Abbracciare quello che non ha opposti. Vincere senza che nessuno perda. Un coro infinito di approvazione. Vincere al gioco del mondo. Creare valore. Stare bene. Qual è lo scopo della vita?




venerdì 28 novembre 2014

Per un consumo informato e consapevole

In linea di principio scegliendo opportunamente cosa comprare è possibile modificare la struttura dell'economia ed influire sulla politica in un sistema a libero mercato. La scelta del prodotto non deve essere guidata dal desiderio creato da qualche affascinante vip o da un accogliente ambiente familiare visti in tv o su un supporto pubblicitario. Perché è facile per chi fa solo i propri interessi comprare uno spazio pubblicitario o un vip. La scelta neanche deve essere diretta da un freddo calcolo intellettuale che magari mette il benessere collettivo come valore da seguire anche se questo è un punto di partenza. La scelta parte dall'amore per l'umanità e per il pianeta. Tale amore farà nascere un interesse ad informarsi del prodotto. Con che materie è stato fatto, con quale tecniche, dove. Ad informarsi sullo stabilimento produttivo: a chi dà lavoro, di che qualità è il lavoro, quante ore si lavora. Sia quali sono gli eventuali proprietari dell'azienda, come stanno, che tenore di vita hanno, in quali valori credono. Tutte queste informazioni dovranno organizzarsi a partire da gruppi di acquisto solidale, associazioni di consumatori, cooperative di consumatori. Queste informazioni o etichettature non dovranno far scadere il cittadino in regionalismi o partitismi eccessivi per cui i cittadini italiani comprano solo prodotti italiani e i cittadini di sinistra comprano solo da aziende di sinistra ma dovranno fornire la ragione per poter reclamare dei diritti. In altre parole un cittadino che aspira ad un buon posto di lavoro ne avrà la giustificazione etica se compra da aziende che trattano bene i lavoratori. Così acquisirà la felicità, con la soddisfazione dell'acquisto, che sta garantendo alla struttura aziendale di cui acquista il prodotto.
Non è necessario analizzare nei dettagli il sistema che ne risulterà. L'importante è che esista un nucleo internazionale di cittadini consapevoli che possono fare informazione ed emozione. Quindi aprire la via ad una selezione delle aziende in base alla felicità che producono.




giovedì 27 novembre 2014

Costituzione italiana

Principi fondamentali
Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 5
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Art. 6
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
Art.7
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.[1]
Art. 8

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze. [2]
Art. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Art. 10
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici. [3]
Art. 11
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Art. 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.







mercoledì 26 novembre 2014

La favola del principe e delle verità

C'era una volta un principe. Egli era capace e acuto. La sua vita trascorreva serenamente finché incontrò un demone. Il demone lo privó delle emozioni. Il principe non se ne capacitava e si chiedeva che cosa avesse fatto di male o quale errore avesse commesso perché gli fosse inflitta una tale punizione. Ad un certo punto non potè più esprimere il suo sentire con chiarezza.
Più in la il principe si ammalò. Ma si accorse di uno strano fatto. Quando una persona soffriva o scoppiava una guerra egli somatizzava tale male nel suo corpo. Il mondo all'epoca era pieno di guerre e di carestie così il principe pensò che le sue somatizzazioni erano una vera e propria sciagura. L'unico lato positivo era che egli era in contatto con la vera natura del mondo. Anche se gli altri non capivano questo perché egli non era in grado di comunicare le emozioni.
Un giorno venne una fatina. Da quel giorno gli comunicò una frase ogni mese. E aggiunse:"queste sono le verità per la guarigione del mondo". Per lui erano una boccata di ossigeno perché guarendo il mondo guariva se stesso. Allora iniziò a girare il regno raccontando della fatina e delle verità. Nessuno gli credeva. Trovava solo di quando in quando dei curiosi interessati a questo o quel tema che rimanevano immancabilmente delusi perché le verità non davano conclusioni che rallegravano il cuore ma davano dei suggerimenti per guarire il mondo. Allora il principe si ricordò che in India c'erano degli asceti che rinunciavano alla personalità e alle emozioni per arrivare alla verità quindi partì e una volta arrivato raccontò le verità.  Ma si scoprì che gli asceti non erano interessati a guarire il mondo. "È un obiettivo troppo ambizioso" dissero e poi aggiunsero "è la legge del karma è normale che il mondo sia così". Allora il principe desolato e ammalato tornó nel proprio luogo di partenza. Gli venne però un'idea. Parlerò alla gente semplice, che ha interesse a guarire il mondo, ma gli racconterò una favola. La favola non solo ebbe successo ma gli permise di aprirsi ad altri per scoprire che altre persone erano come lui. C'erano più principi con la stessa storia che riuscirono ad emergere e a coordinarsi per l'obiettivo comune.



martedì 4 novembre 2014

L'incubatore

É intenzione promuovere la libera ricerca spirituale. Non vengono forniti né una tecnica di meditazione né dei punti fermi a cui aggrapparsi. Vengono invece suggeriti dei principi. Viene incoraggiata la libera ricerca sia a partire da maestri che prima di noi hanno raggiunto una certa saggezza, sia vengono incoraggiate nuove realizzazioni tramite la meditazione, il pensiero e l'intuizione. Viene incoraggiato il dialogo alla pari e il perseguimento di fini etici scelti autonomamente. Per etica non si intende l'abbracciare delle regole di vita venute dall'esterno ma il riconoscere dentro se stessi alcuni bisogni fisici e psicologici e dei diritti. Poi viene agevolata la loro estenzione agli altri fino all'umanità intera tramite l'allargamento della consapevolezza. 
Caratteristica dell'incubatore è di fornire supporto a chi sta avendo un grande cambiamento di personalità in seguito ad un evoluzione spirituale e ha bisogno di persone accoglienti intorno come fosse un bambino piccolo.

giovedì 30 ottobre 2014

Qual è la mia missione?


1) Cercare persone "speciali". Persone creative, sensibili, ribelli e spirituali. Persone non competitive. Persone che non accettano la struttura della società. Persone che non accettano le soluzioni delle religioni tradizionali e dell'economia. Persone che hanno avuto grandi cambiamenti interiori. Persone che hanno avuto o che vanno incontro a problemi psicologici e psicosomatici perché combattuti dal sistema.

2) Formare un network di auto aiuto in cui queste persone speciali vengono valorizzate e si supportano a vicenda.

3) Organizzare feste, iniziative culturali, visione di film, letture e incontri.

4) Condivisione delle risorse, del tempo e del sentire.

5) Formare un polo che possa tutelare la peculiarità di queste persone speciali e di rendergli la vita, l'inserimento al lavoro e la socialità più agevole invece che essere emarginate.


sabato 25 ottobre 2014

Amore, odio e Controcultura

Il moderno sistema di governo e mediatico ha ottenuto il suo scopo. Ha soppresso la controcultura. Gli artisti e gli intellettuali che arrivano ad un certo grado di visibilità vengono riassorbiti dal sistema. A volte con le buone più spesso con pressioni e minacce. Non ci sono posti dove riunirsi, personaggi di cui fidarsi, amore da condividere. L'odio e l'indifferenza dividono e manca il terreno fertile perchè si sviluppi una nuova generazione. Dove sono le voci controcorrente? Io sono un controculturale, un hippy ma di assoluto rigore morale. Non mi identifico nella violenza e nell'uso di droghe. In questo periodo l'amore è controcorrente. L'amore non è conformista. Vi cerco. Cercate me. 
Movimento femminista del 1977

sabato 11 ottobre 2014

L'uomo sperimentale

Nello schema tradizionale l'uomo comune o è leader o è servitore. Tutti cercano più o meno di diventare leader a parte qualche persona evoluta che rimane per qualche motivo a livello sociale basso per difendere i diritti e migliorare la situazione dei suoi simili.
Il nuovo schema prevede un prototipo di persona. E' una persona che appare in tutto e per tutto come un uomo comune e si relaziona agli altri stando a livello basso. Ma ha un legame diretto con le varie piramidi diciamo con i vertici. Ha una specie di filo a due direzioni. Potrebbe essere paragonato a quelle persone o famiglie campione scelte per calcolare l'auditel. La famiglia ha un apparecchietto per comunicare con chi dirige la rete televisiva. Nel modello qui l'apparecchietto è virtuale nel senso che non c'è bisogno di un dispositivo fisico.


giovedì 9 ottobre 2014

Contro gli illuminati e il nuovo ordine mondiale

Non ho intenzione di dire le solite cose banali sull'argomento. Vorrei stabilire dei criteri sui quali formarsi poi un'opinione.
Partiamo dagli illuminati. All'inizio sono nati per contrastare l'oppressione culturale della chiesa. Quindi non erano del tutto negativi. Cosi le massonerie. Al giorno d'oggi si parla di oligarchie e gruppi di potere che si mettono d'accordo per governare stati o l'intero pianeta. Probabilmente le elite finanziarie fanno questo o sono vicine al farlo. Così come ci ha provato la p2 in Italia.
Io credo che esistano persone o individui che possono influenzare altre con metodi anche subdoli. Si potrebbe dire che l'uomo è egoista e che il mondo è fatto così e che non ci sia soluzione. Ma non è quello che penso. Ora stabiliamo i principi corretti. Tutte le persone devono essere libere di esprimersi. Possono esistere dei rappresentanti delle persone in ambito politico e religioso. Il politico deve servire il suo elettorato e non fare gli interessi propri o di qualche oligarchia. Lo stesso in ambito religioso. Il fondatore di una religione deve rappresentare la volontà dell'umanità o di una sua parte. Non deve essere una entità superiore che impone la propria volontà. Neanche se fa dei miracoli.
Ora la cosa interessante è che ci sono degli illuminati buoni. Che fanno gli interessi delle persone normali. È giusto che si esprimano e abbiano seguito. Esistono anche i politici buoni. In genere sono piccole realtà. Questi individui danno qualcosa di costruttivo, dei valori alla società. Non agiscono creando paura e spesso sono difficili da riconoscere. Io credo che molti "Guru" piccoli abbiano qualcosa da dire.
Di interpretazioni sul nuovo ordine mondiale ce ne sono molte. Molti gruppi hanno un modello di sviluppo per la società che vogliono proporre o imporre. I modelli non sono tutti negativi. Mi pare che la proposta maggiore sia quella degli stati uniti del neoliberismo. Io sono contrario e sto assorbendo le proposte minori e supportando una pluralità di modelli di sviluppo. Tendenzialmente privilegio i modelli che evitano un accumulo di denaro. Neanche voglio una società piatta. Se qualcuno ha un'idea per migliorare qualcosa deve avere la possibilità di metterla in pratica. Deve anche ottenere qualcosa come maggiore felicità o maggiore influenza. In oriente chi si impegna per il bene ottiene una reincarnazione migliore. In occidente va in paradiso. Ci deve essere anche posto per le imprese ma devono essere sottoposte alle leggi spirituali.





domenica 5 ottobre 2014

I divi e i filantropi


"Perché sostenere solo calciatori attori modelle partiti politici cantanti... Perche non impariamo a sostenere e condividere la persone creative ? Le persone che fanno opere buone per la società? Perche tutti sognano un mondo migliore fatto di amore altruismo benessere ma nessuno fa niente per divulgare chi fa del bene... Non dimentichiamo che il bene e il male sono contagiosi... tu sei il conducente. Grazie a chi si iscrive e divulga.."
Raymond Bard





giovedì 2 ottobre 2014

Il bambino indaco

Mi hanno raccontato che da bambino ero iperattivo e non riuscivo a concentrarmi sulle cose per più di un istante. Le maestre hanno avuto il dubbio che io avessi il disturbo dell'attenzione ma poi hanno concluso che mi annoiavo perché ero troppo intelligente. Ero ribelle alla maestra. Non mi hanno dato farmaci. Hanno avuto tanta pazienza e mi hanno dato tanto amore. Perlomeno ricordo di essere stato amato. 
I bambini indaco non esistevano ancora. Sono nato nel 1977. Ma mi riconosco come un precursore di una nuova generazione. Più tardi nell'adolescenza ho avuto una crisi e mi sono reinserito nel sistema. Ho studiato con impegno totale riuscendo a raggiungere ottimi risultati accademici. Il mio obiettivo era raggiungere un benessere economico o comunque di avere un riscatto sociale. Così riesco a raggiungere un brevissimo successo lavorativo fino a mettere tutto in discussione. Il metodo scientifico, la carriera, la società. Così nel 2001 insieme alle torri gemelle crollano i miei sogni. 
Per chiarirmi le idee c'è voluto un bel pezzo. Ora sono qui pronto per costruire una società più giusta.

giovedì 25 settembre 2014

Creativi culturali

Ci sono persone che fanno solo quello che gli hanno insegnato e lo ripetono. Non si fanno domande e accettano tutto come se fosse l'unica via possibile. Ci sono altre persone che rinforzano la struttura, le tradizioni, le autorità. Se tutti fossero così la società non progredirebbe. Gli innovatori sono gli artisti, i geni, i ribelli. Persone che sono fuori dagli schemi e fuori dal sistema. Vanno valorizzati. Vanno aiutati. La civiltà non progredisce senza di loro. Neanche l'economia. Io sono uno di loro. Sto trovando mille ostacoli. Il mio sogno da diplomato era di andare negli stati uniti dove i talenti sono valorizzati. Adesso sto a Roma e sto cercando altri creativi culturali.



giovedì 18 settembre 2014

La proposta

Viaggerò da un polo spirituale ad un altro. La proposta sarà sempre la stessa: io guarderò con i vostri occhi e voi guarderete con i miei. Così le deformazioni dell'osservare soggettivo si correggeranno e ci sarà vero dialogo. Questo risolverà tutti i problemi. Promesso.





martedì 16 settembre 2014

Il lama terrorista

Volevo prendere le distanze da certi individui poco raccomandabili. Sto parlando per esperienza personale. Alcuni monaci tibetani sono pericolosi. In teoria hanno anche un po' di ragione. Dopo quello che hanno passato. Ma la violenza è sempre violenza. A meno che non si tratti di trucchetti mentali. Nel dubbio meglio arrestarli.



sabato 13 settembre 2014

La scatola del paradiso

Ho una scatola. La ho chiamata "paradiso". Sto raccogliendo tutte le proposte per un vivere umano migliore e le sto mettendo in questa scatola. Dentro ci sono esperienze personali di estasi e di felicità ma anche esperienze di organizzazione collettiva come interi sistemi sociali. Modelli economici, politici, liberismo e comunismo. Modelli da superare. Ci saranno anche la democrazia e la teocrazia. Ma soprattutto esperienze di piccole comunità auto organizzate che possono essere progetti pilota da estendere. L'idea non è di selezionare la migliore da imporre poi a tutto il pianeta con la coercizione ma di avere un laboratorio sempre attivo con più modelli da sperimentare. Le persone potranno liberamente aderire ad un modello o ad un altro. Questi laboratori aumenteranno di numero e di importanza fino a diventare grandi come piccoli stati. Per dare una spallata al vecchio modello ci sarà una crisi. Piu breve possibile ma globale. Dopodiché fioriranno le nuove idee e regnera il paradiso.




giovedì 11 settembre 2014

La rivelazione è sempre relativa

Le parole dei grandi Maestri, le azioni e le testimonianze di vita sono stratagemmi per comunicarci qualcosa che è oltre le parole, le azioni e le testimonianze.  Non sto dicendo che le parole non hanno valore ma che dovremmo sforzarci di andare alla sostanza. Forse chi è vissuto vicino ad un Maestro può capire qualcosa di più. A livello delle parole c'è differenza tra un messaggio e l'altro ma a livello della sostanza probabilmente i messaggi parlano tutti di Amore. Quando un Maestro parla non sta dicendo qualcosa di assoluto e di immutabile o una cosa statica ma sta dando una risposta ad una persona, ad una situazione o ad un contesto. Ambientare la parola nella situazione aiuta molto. Cionondimeno esistono anche dei messaggi minori o nati da una visione parziale. 
Esistono persone sensibili che naturalmente rispettano gli altri e si comportano in modo propositivo per la comunità.  A loro non facciamo divieti e prescrizioni assolute. Non devono essere preda di persone che hanno bisogno della stampella dei comandamenti. Ristabiliamo i rispettivi valori. Lasciamo libero chi se lo merita. 
Questo blog è tuttavia fatto prevalentemente di parole. E le parole vanno comprese ed utilizzate. L'idea del blog è avere una lettura leggera e piacevole con la possibilità di ricevere un qualche tipo di ispirazione. Se la dovesse ricevere potete tenerla per voi. In quanto non ci sono intenzioni di proselitismo. Se invece vi sentite di dare un consiglio ad un buon amico potete farlo. Ma il più delle volte non verrete compresi poiché l'ispirazione è generalmente un fatto personale.





venerdì 5 settembre 2014

Creature spirituali intermedie

Nella mia vita ho girato vari maestri spirituali. Alcuni hanno raggiunto livelli altissimi. Altri invece hanno praticato la povertà, la rinuncia e l'automortificazione. Pochi hanno conservato una normalità, un livello intermedio. E' difficile quando si crede veramente in qualcosa giudicarlo semplicemente "intermedio". Per lo più lo si elogierà, lo si adorerà. Preferisco quelle persone che evitano accostamenti assoluti. Pertanto non mi piace tanto l'antico testamento nè alcune vie del Cristianesimo. Cerco creature spirituali intermedie.




giovedì 4 settembre 2014

Martire della nuova era

C'è una nuova iniziativa da portare avanti. Si tratta di una prospettiva interreligiosa. Andremo di persona in persona e di Maestro in Maestro a portarla avanti. Chiederemo, aiuto, chiederemo collabrazione, chiederemo accoglienza, chiederemo supporto. E se non accetteranno? Non molleremo.



mercoledì 3 settembre 2014

Emilio de Cavalieri

(tratto da Wikipedia)
Nacque in una benestante famiglia romana.
Visse a lungo a Firenze presso la corte diFerdinando I de' Medici, cardinale e poi Granduca diToscana. A lungo assiduo frequentatore dellaCamerata de' Bardi – l'Accademia fiorentina del conte Giovanni de' Bardi – fu compositore di oratori, lamentazioni e madrigaliorganista e insegnante di canto, ma anche ballerinocoreografo e amministratore. Molto probabilmente fu tra i partecipanti alla rappresentazione fiorentina del 1600 della Euridice di Jacopo Peri, ritenuta una fra le più antiche – se non la più antica in assoluto – opere liriche giunte compiutamente fino ai tempi attuali.
Con la sua opera – assieme a quella di altri compositori quali Jacopo Peri e Giulio Caccini, con i quali collaborò – vennero gettate le basi del teatro musicale che condurrà dapprima alla formula del recitar cantando e quindi al melodramma.
Responsabile della musica presso la corte medicea, Cavalieri sovrintese (1589) alla realizzazione degli Intermedi per La Pellegrina dirigendone l'esecuzione e contribuendo alla composizione del finale del sesto intermedio.
Rientrato a Roma, fu nominato dal granduca Ferdinando Direttore della musica. Nella capitale organizzò la vita culturale portando avanti – ultima decade del XVI secolo – l'Oratorio del Crocifisso; fu proprio in quel contesto che presentò la sua Rappresentatione di Anima et Corpo (1600), non solo la sua opera più famosa, ma uno dei punti saldi della produzione rappresentativo-musicale di tutto il secolo.


venerdì 1 agosto 2014

La pace


 
"...la pace, nel suo significato più ampio, non può essere raggiunta solamente dal sistema delle Nazioni Unite o dai governi. Le organizzazioni non governative, le istituzioni accademiche, i parlamentari, le imprese e le comunità professionali, i mezzi di comunicazione e il pubblico in generale devono tutti essere coinvolti. Questo rafforzerà l'abilità dell'Organizzazione del mondo a riflettere le preoccupazioni e gli interessi del suo amplissimo collegio..."

Agenda per la Pace, Boutros Boutros-Ghali


sabato 19 luglio 2014

Statuto

(Bozza)STATUTO dell’Associazione “Le note infinite”

ARTICOLO 1 – Denominazione
È costituita l’Associazione denominata “Le note infinite”.
L’Associazione non ha scopo di lucro e rientra tra le associazioni di promozione sociale di cui alla Legge 7 dicembre 2000 n. 383. Essa è retta dal presente statuto, ispirato a principi di democrazia e di uguaglianza dei diritti di tutti gli associati, e dalle vigenti norme di legge in materia.
ARTICOLO 2 – Punti di riferimento
L'associazione si basa sull'omonimo blog. L'associazione cerca di diffondere i propri valori con i mezzi disponibili e quindi è attiva sui principali social networks e si presenta nelle strade per attività consone agli scopi sociali, come volantinaggio, raccolta fondi e sensibilizzazione.
ARTICOLO 3 – Logo
Il logo è una chiave di violino con uno spartito colorato dei 7 colori dell'arcobaleno con o senza la scritta “Le note infinite”.
ARTICOLO 4 – Scopo
L’Associazione ha finalità di promozione sociale.
Essa opera nel campo culturale ed umanitario, è apartitica ed apolitica, ed ha per oggetto la trasformazione sociale secondo alcuni obiettivi:
  • La pace nel mondo
  • Lo studio comparato delle religioni rispettando l'identità di ognuna
  • Il rispetto della dignità umana
  • L'aiuto ai quartieri poveri
  • Aiuto alle persone con disagio psichico
  • La realizzazione della trascendenza
Per chiarimenti sulla filosofia che sta dietro gli obiettivi si può consultare altro materiale nel blog, e si può chiedere chiarimento al fondatore.
A tali fini l’Associazione intende operare, svolgendo, a titolo esemplificativo e non esaustivo, le seguenti attività: volantinaggio, raccolta fondi in strada e tramite eventi straordinari, sensibilizzazione in strada e tramite eventi mediatici, gruppi di studio e di riflessione, ricerca nell'ambito delle tecniche di meditazione, supporto alle persone mediante dialogo e consigli.
Nell’ambito delle proprie finalità istituzionali, l’Associazione potrà creare e gestire luoghi di aggregazione, centri culturali polivalenti, circoli ricreativi con annessi spacci interni e simili.
L’Associazione, per il conseguimento dello scopo sociale, potrà infine acquisire, vendere, permutare, dare e prendere in affitto immobili ad uso funzionale, concedere ipoteche, avalli e fidejussioni, intrattenere rapporti bancari e compiere tutto quanto abbia attinenza, anche indiretta, con lo scopo sociale e sia comunque ritenuto utile alla realizzazione del medesimo, effettuando di conseguenza tutti gli atti e concludendo tutte le operazioni contrattuali necessarie od utili alla realizzazione dei fini e delle attività dell’Associazione, escluso comunque l’esercizio dell’attività di intermediazione finanziaria e/o di sollecitazione al pubblico risparmio e, più in generale, delle attività riservate tassativamente per legge. Tutte le attività potranno essere svolte dall’Associazione sia direttamente che indirettamente, anche mediante accordi o convenzioni con enti senza scopo di lucro, cooperative, enti di formazione accreditati e soggetti che condividono le finalità della Associazione.
L’Associazione potrà partecipare ad ogni tipo di iniziativa volta, direttamente od indirettamente, al raggiungimento dello scopo sociale.
Per il perseguimento delle proprie finalità l’Associazione si avvale prevalentemente dell’attività prestata in forma volontaria, libera e gratuita dai propri associati.



ARTICOLO 5 – Il fondatore
Il fondatore è Fabio Canestrari e ha la funzione di chiarificare lo spirito dell'associazione, i suoi scopi e di supervisionare il perseguimento degli stessi.
ARTICOLO 6 – Durata
La durata dell’Associazione è illimitata.

ARTICOLO 7 – Soci
Possono essere Soci i cittadini italiani o stranieri residenti in Italia che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età, nonché società ed enti pubblici e privati italiani e stranieri che comprendano e condividano le finalità dell’Associazione.
Sono Soci coloro che accettano le disposizioni contenute nello statuto ed in eventuali regolamenti dell’Associazione, contribuiscono all’attività dell’Associazione mediante versamento in denaro di una quota associativa annuale fissata dal Consiglio Direttivo e che partecipano alle attività proposte dall’Associazione.
La domanda di associazione deve essere inoltrata, in forma scritta, al Consiglio Direttivo dell’Associazione, che delibera in proposito.
L’eventuale rigetto deve essere motivato e comunicato all’interessato in forma scritta. L’appartenenza all’Associazione ha pertanto carattere libero e volontario ma impegna gli aderenti al rispetto delle risoluzioni prese dai suoi organi rappresentativi, secondo le competenze statutarie e quanto disposto dal regolamento dell’Associazione.
È espressamente esclusa la possibilità di partecipazione temporanea alla vita dell’Associazione.
I Soci hanno diritto di voto per l’approvazione e le modificazioni dello Statuto e dei Regolamenti e per la nomina degli organi direttivi dell’Associazione.
La qualità di Socio si perde per esclusione, per recesso e per mancato versamento della quota annuale. Il recesso è consentito a qualsiasi Socio, in qualsiasi momento e deve essere comunicato per iscritto al Consiglio Direttivo dell’Associazione, anche per il tramite del responsabile provinciale di cui all’articolo 8-bis.
L’esclusione è deliberata dal Consiglio Direttivo nei confronti del Socio che con il proprio comportamento sia in contrasto con gli scopi dell’Associazione e che sia in ritardo di oltre sei mesi con il versamento della quota associativa.
Le quote associative non sono né trasmissibili, né rivalutabili.
Le quote versate da Soci receduti, deceduti od esclusi non saranno rimborsate.
ARTICOLO 8 – Patrimonio sociale e mezzi finanziari
L’Associazione trae i mezzi per finanziare la propria attività da:
a) quote e contributi degli associati;
b) eredità, donazioni e legati;
c) contributi dello Stato, delle regioni, di enti locali, di enti o di istituzioni pubbliche, anche finalizzati al sostegno di specifici e documentati programmi realizzati nell’ambito dei fini statutari;
d) contributi dell’Unione europea e di organismi internazionali;
e) entrate derivanti da prestazioni di servizi convenzionati;
f) proventi delle cessioni di beni e servizi agli associati ed a terzi, anche attraverso lo svolgimento di attività economiche di natura commerciale, artigianale od agricola, svolte in maniera ausiliaria e sussidiaria e comunque finalizzate al raggiungimento degli obiettivi istituzionali;
g) erogazioni liberali degli associati e dei terzi;
h) entrate derivanti da iniziative promozionali finalizzate al proprio finanziamento, quali feste e sottoscrizioni anche a premi;
i) altre entrate compatibili con le finalità sociali dell’associazionismo di promozione sociale.
Il patrimonio dell’Associazione è costituito:
a) dai beni mobili, immobili e dalle partecipazioni sociali di proprietà dell’Associazione;
b) da eventuali avanzi di esercizio, che dovranno comunque essere reinvestiti a favore delle attività istituzionali previste dal presente Statuto;
c) da erogazioni, donazioni e lasciti espressamente destinati a patrimonio o così destinati da deliberazione del Consiglio Direttivo dell’Associazione.
I proventi delle attività non possono in nessun caso essere divisi tra gli associati, anche in forme indirette.
ARTICOLO 9 – Organi sociali
Sono organi dell’Associazione:
a) l’Assemblea dei Soci;
b) il Consiglio Direttivo;
c) il Presidente del Consiglio Direttivo;
d) il Collegio dei Revisori.
Le cariche sociali sono normalmente gratuite. E' tuttavia possibile che uno o dei soci che si dedichino profondamente all'attività dell'associazione, che ne abbiano realizzato il senso e che ne abbiano fatto una scelta di vita possano avere una remunerazione. Questo a patto che tali remunerazioni non gravino in percentuale eccessiva sul bilancio dell'associazione. Tali soci possono essere anche membri del consiglio direttivo o il presidente.



ARTICOLO 10 – Articolazione territoriale
L’Associazione svolge la propria attività su base provinciale. Il Consiglio Direttivo può nominare dei “Responsabili Provinciali”, stabilendone la durata in carica, che svolgono una funzione organizzativa e di segreteria, secondo le linee programmatiche del Consiglio Direttivo stesso. In particolare, essi si occupano di raccogliere e vagliare le domande di iscrizione a livello provinciale e di trasmetterle al Consiglio Direttivo, il quale delibererà in proposito secondo il disposto dell’articolo 6 del presente statuto.
ARTICOLO 11 – Assemblea dei Soci
L’Assemblea dei Soci è l’organo sovrano dell’Associazione. Hanno diritto a partecipare all’Assemblea, sia ordinaria che straordinaria, tutti i soci. L’Assemblea viene convocata in via ordinaria almeno una volta all’anno dal Consiglio Direttivo, entro il 30 aprile, per l’approvazione del rendiconto economico finanziario, la cui redazione è obbligatoria, per l’eventuale rinnovo delle cariche sociali e per la presentazione del bilancio preventivo dell’anno in corso. L’Assemblea può inoltre essere convocata, tanto in sede ordinaria che in sede straordinaria:
a) per decisione del Consiglio Direttivo;
b) su richiesta indirizzata, al presidente del Consiglio Direttivo, da almeno due decimi dei soci.
L’Assemblea, sia in sede ordinaria che straordinaria, viene convocata mediante comunicazione anche telematica. L'avviso di convocazione contenente l’ordine del giorno, la data, l’ora ed il luogo di convocazione, almeno 7 (sette) giorni prima del giorno fissato per l’adunanza. Nel caso in cui l’Associazione pubblichi un bollettino periodico di informazione, anche in formato telematico, l’Assemblea potrà essere convocata, nei medesimi termini, su tale bollettino, purché lo stesso sia destinato a tutti i soci. In caso di particolare urgenza l’Assemblea può essere convocata entro il terzo giorno precedente l’adunanza. L’Assemblea, sia in sede ordinaria che straordinaria, si intende comunque regolarmente costituita con la presenza di tutti i soci e di tutti i membri del Consiglio Direttivo. Hanno diritto di intervenire in Assemblea tutti i soci in regola con il pagamento della quota associativa. I soci possono farsi rappresentare esclusivamente da altri soci, che non ricoprano cariche associative, attraverso delega scritta. Ogni Socio può rappresentare al massimo altri cinque soci. Ogni Socio ha diritto ad un voto in Assemblea. L’Assemblea vota in forma palese, normalmente per alzata di mano.
All’Assemblea spettano i seguenti compiti:
in sede ordinaria:
a) discutere e deliberare sui rendiconti economici e finanziari consuntivi e sui bilanci preventivi;
b) eleggere i membri del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Revisori;
c) deliberare sulle direttive di ordine generale dell’Associazione e sull’attività da essa svolta e da svolgere;
d) deliberare su ogni altro argomento di carattere ordinario sottoposto alla sua approvazione dal Consiglio Direttivo.
In sede straordinaria:
a) deliberare sullo scioglimento dell’Associazione;
b) deliberare sulle proposte di modifica dello statuto;
c) deliberare sul trasferimento di sede dell’Associazione;
d) deliberare su ogni altro argomento di carattere straordinario sottoposto alla sua approvazione dal Consiglio Direttivo.
L’Assemblea è presieduta dal Presidente del Consiglio Direttivo. In sua mancanza l’Assemblea nomina il proprio Presidente. Il Presidente dell’Assemblea nomina un Segretario.
Spetta al Presidente dell’Assemblea di constatare la regolarità delle deleghe ed in genere il diritto di intervento all’Assemblea.
Le Assemblee, sia in sede ordinaria che straordinaria, sono validamente costituite in prima convocazione con la presenza di almeno la metà dei soci ed in seconda convocazione qualunque sia il numero dei soci intervenuti. Le deliberazioni sono prese con la maggioranza più uno dei voti dei soci presenti. Le deliberazioni prese in conformità allo Statuto obbligano tutti i soci, anche se assenti, dissenzienti od astenuti dal voto. Le sole deliberazioni relative allo scioglimento dell’Associazione ed alla devoluzione del patrimonio sono prese con il voto favorevole di almeno i tre quarti degli associati.
Per l'elezione delle cariche dell'associazione valgono i seguenti principi:
a) Soci che abbiano almeno una certa esperienza nelle varie attività dell'associazione
b) Soci che siano su tutti i piani (anche a livello personale) in linea con gli scopi dell'associazione



ARTICOLO 12 – Il Consiglio Direttivo
Il Consiglio Direttivo è composto da un minimo di cinque ad un massimo di nove membri eletti dall’Assemblea tra i soci. Il Consiglio dura in carica per un esercizio sociale e comunque fino all’Assemblea ordinaria che procede al rinnovo delle cariche, o fino ad Assemblea ordinaria che, anche in assenza di giusta causa, delibera sulla sostituzione dello stesso. Al termine del mandato i membri del Consiglio possono essere rinominati. Il Consiglio Direttivo nomina al proprio interno il Presidente dell’Associazione, il Segretario ed il Tesoriere e può nominare un Vice Presidente dell’Associazione, il quale sostituisca il Presidente in caso di sua assenza od impedimento per qualsiasi causa.
Il Consiglio Direttivo è investito dei poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione. In particolare, ha il compito di:
a) deliberare sulle questioni riguardanti l’attività dell’Associazione per l’attuazione delle sue finalità secondo le direttive dell’Assemblea, assumendo tutte le iniziative del caso;
b) predisporre i bilanci preventivi ed i rendiconti economici e finanziari;
c) deliberare l’accettazione delle domande di ammissione dei nuovi soci e fissare le quote di ammissione ed i contributi associativi, nonché le eventuali penali in caso di ritardato versamento;
d) deliberare sull’esclusione dei soci;
e) deliberare su ogni altro oggetto sottoposto al suo esame dal Presidente;
f) deliberare sull’adesione e partecipazione dell’Associazione ad enti ed istituzioni pubbliche e private, designando i rappresentanti da scegliere tra i soci.
Il Consiglio Direttivo si riunisce, sempre in unica convocazione, tutte le volte che il Presidente lo ritenga necessario o che ne sia fatta richiesta da almeno due dei suoi membri e comunque almeno una volta all’anno per deliberare in ordine al rendiconto economico-finanziario, al bilancio preventivo ed all’ammontare della quota sociale. Le riunioni del Consiglio Direttivo devono essere convocate mediante avviso scritto con prova di ricevimento, recapitato almeno cinque giorni prima della riunione. In caso di particolare urgenza il Consiglio Direttivo può essere convocato almeno due giorni prima della riunione. In caso di presenza di tutti i suoi membri, il Consiglio Direttivo si ritiene comunque validamente costituito.
Le riunioni del Consiglio Direttivo sono valide con la presenza di almeno la metà dei suoi membri. Il Consiglio è presieduto dal Presidente: in sua assenza dal Vice Presidente se nominato o dal più anziano d’età dei presenti.
Il Consiglio Direttivo delibera a maggioranza dei presenti, con voto palese, normalmente per alzata di mano. In caso di parità di voti prevale il voto del Presidente. Delle riunioni del Consiglio verrà redatto, su apposito libro, il relativo verbale, che verrà sottoscritto dal Presidente e dal Segretario.
ARTICOLO 13 – Il Presidente dell’Associazione
Il Presidente dell’Associazione è il Presidente del Consiglio Direttivo. Il Presidente dell’Associazione dirige l’Associazione con l’utilizzo dei poteri e delle attribuzioni conferitigli dal Consiglio Direttivo, ha la rappresentanza legale della stessa di fronte ai terzi ed in giudizio per tutte le operazioni occorrenti al funzionamento dell’Associazione secondo il proprio scopo statutario ed ha la responsabilità generale della conduzione e del buon andamento degli affari sociali.
Al Presidente spetta la firma degli atti sociali che impegnano l’Associazione, sia nei riguardi dei soci che dei terzi. Il Presidente sovrintende in particolare all’attuazione delle deliberazioni dell’Assemblea e del Consiglio Direttivo. Il Presidente potrà assumere decisioni d’urgenza da ratificarsi da parte del Consiglio Direttivo. Il Presidente dura in carica per la durata del Consiglio che lo ha nominato.
ARTICOLO 14 – Revisori
La gestione dell’Associazione é controllata da un Collegio dei Revisori, costituito da tre membri scelti fra gli associati, eletti dall’Assemblea, che durano in carica per tre esercizi. I Revisori dovranno accertare la regolare tenuta della contabilità, redigeranno una relazione ai bilanci annuali, potranno accertare la consistenza di cassa e l’esistenza dei valori e di titoli di proprietà sociale e potranno procedere in qualsiasi momento, anche individualmente, ad ispezioni e controlli.
ARTICOLO 15 – Esercizio sociale e rendiconto economico e finanziario
L’esercizio sociale inizia il 1° gennaio e si chiude al 31 dicembre di ogni anno. Entro il 31 marzo successivo alla fine di ogni esercizio sociale il Consiglio Direttivo provvede alla predisposizione del rendiconto economico e finanziario che dovrà essere approvato dall’Assemblea dei soci entro il 30 aprile. L’eventuale avanzo di gestione è investito a favore di attività istituzionali statutariamente previste.
ARTICOLO 16 – Disposizioni generali e finali
L’eventuale scioglimento prima dei termini statutari dovrà essere deliberato da una riunione dell’Assemblea dei Soci, che provvederà a dichiarare la messa in liquidazione dell’Associazione e nominerà uno o più liquidatori.
ARTICOLO 17 – Scioglimento
In caso di scioglimento per qualunque causa, l’Assemblea dei Soci delibererà la devoluzione del patrimonio sociale a fini di utilità sociale, sentito l’organismo di controllo di cui all’articolo 3, comma 190, della Legge 23 dicembre 1996 n. 662, e salvo diversa destinazione imposta dalla legge.
ARTICOLO 18 – Regolamento interno
Particolari norme di funzionamento e di esecuzione del presente statuto saranno disposte con regolamento interno da elaborarsi a cura del Consiglio Direttivo e da approvarsi dall’Assemblea dei Soci.
ARTICOLO 19 – Controversie
La risoluzione di qualsiasi controversia tra Soci e tra questi e l’Associazione deve essere rimessa al giudizio definitivo di un Arbitro Unico nominato dal Presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, competente in virtù della sede legale dell’Associazione.
L’Arbitro, in quanto così espressamente convenuto ed accettato, giudica quale amichevole compositore, inappellabilmente e senza formalità di procedura.
Il lodo deve essere emesso entro 60 (sessanta) giorni dalla nomina dell’Arbitro da parte del Presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, e per l’esecuzione, deve essere depositato presso la sede dell’Associazione, che provvederà a darne tempestiva comunicazione alle parti, entro 10 (dieci) giorni dalla sua sottoscrizione da parte dell’Arbitro.
ARTICOLO 20 – Clausole finali

Per quanto non previsto dal presente statuto valgono le norme di legge ed i principi generali dell’ordinamento giuridico italiano.