Spartito colorato

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giovedì 26 luglio 2018

Patterns of understanding in the philosophy of human development

(Traduzione approssimativa: Schemi di comprensione nella filosofia dello sviluppo umano)

Il titolo è in Inglese perchè il binomio "Pattens of understanding" mi sembrava interessante così come è a volte usato dalla cultura e dalla scienza anglosassone. Dal mio punto di vista per spiegare lo sviluppo umano, come e perchè viene enfatizzato, e direzionato tramite l'educazione dai bambini e poi dallo studio scolastico, dalle istituzioni scientifiche universitarie fino a quelle religiose ed econimiche e perfino dalla letteratura e filmografia e dalla musica e dalle attività sportive c'è bisogno di una breve giustificazione filosofica. Io sto coniando e lanciando il seme di questa "filosofia dello sviluppo umano" perchè ci sia confronto e venga spiegato il perchè di certi sistemi educativi e culturali e di certe attività umane promosse da alcuni sistemi ideologici, politici ed economici e sia chiaro in quale direzione portano, quali limiti hanno e quali alternative ci sono. Il dialogo è tra coloro che leggono questo articolo con la proposta di usare questi metodi che sto proponendo e questi concetti di saggezza generale come punti generali di contatto e di riferimento.
Una cosa di base che noterei subito guardando il mondo e la società è che c'è un controllo più o meno assoluto di una questione così critica e cruciale per lo sviluppo dell'umanità come quella che vorrebbe decidere o supervisionare quale è la strada che si vorrebbe intraprendere. Il controllo quasi assoluto c'è nei mondi anglosassoni dove si sbandiera ossessivamente un tipo di ideale della libertà e un modo specifico di intendere la libertà come pure c'è in seno al Cristianesimo in particolare Cattolico. E c'è anche in paesi che hanno anche esteriormente l'aria di dittature come quella Cinese o un po' meno marcate come la Russia. Io inizierei a promuovere dei piccoli spazi in cui le persone potrebbero da bambini e da adolescenti esplorare liberamente la realtà che le circonda iniziando a muovere il corpo, a camminare, a muovere lo sguardo, a toccare gli oggetti, a capire le forme, a capire che se uno da una spinta ad un altro bambino quest'altro piange o gli restituisce la spinta a seconda del suo carattere, fino a formarsi un seme della personalità e poi un pensiero strutturato ed una rappresentazione consapevole di se stesso e del mondo che c'è intorno, per poi provare anche a metterla in discussione dopo che si è creata e si è in grado di avere un lavoro autonomo e si è liberi di fare scelte indipendenti a livello personale e lavorativo. I bambini di dieci anni per esempio almeno in Italia, ma anche nei paesi anglosassoni ricevono delle grandi pressioni psicologiche , insieme a molto affetto, basati sulle paure dei genitori che sono spesso irreali e non permettono loro di esplorare il mondo fisico e delle proprie idee e sensazioni in modo libero. Il genitore secondo me dovrebbe osservare con attenzione ed affetto il bambino da una certa distanza e lasciarlo libero, per intervenire, con tranquillità e fermezza solo in caso di un pericolo reale e lasciare con pazienza che il bambino esplori con curiosità, anche correndo quei piccoli rischi che può gestire, e fare entrare il bambino in zona di "lieve pericolo" più e più volte per farlo confrontare con la realtà senza intervenire in maniera psicologicamente coercitiva per far evitare che il bambino in un eventuale futuro possa mettersi in un pericolo eventuale. Bisogna poi ovviamente nel caso il bambino abbia paura ed insicurezza offrire affetto e calore umano quando ne ha bisogno a sua richiesta. Senza parlare di questa fase di apprendimento, a mio avviso, non si può parlare di alcun tipo di conoscenza o di mente umana o tecnologica o virtuale perchè non le riconoscerei alcuna base reale o poche o deformate capacità cognitive. O bisognerebbe spiegare e giustificare quale basi di realtà abbia una mente generata diversamente in modo artificiale o divino. Quindi secondo il mio avviso se la mente non ha una possibilità di libera esplorazione di quello che è esternamente ed interiormente confrontandosi regolarmente con il suo senso di insicurezza e di sicurezza e sapere ciò che la limita rispetto al suo senso di sopravvivenza fisica e psicologica non ha alcuna realtà o avrebbe una realtà che dovrebbe essere spiegata in qualche modo. Quindi in un certo senso una mente dovrebbe conoscere quale è il suo grado di libertà e io suoi orizzonti e le proprie limitazioni e dovrebbe conoscersi e relazionarsi all'esterno in base a queste conoscenze che ha acquisito spontaneamente ed empiricamente ed ha poi potuto spiegarsi e conoscere con il pensiero e le proprie emozioni. Senza questi requisiti la mente potrebbe essere meccanica, quindi non libera, e quindi una entità inanimata, o non conoscere i propri limiti e quindi non avere una sorta di senso o istinto di sopravvivenza o sensazione di vivere, e quindi ancora una entità inanimata, alcuna consapevolezza di ciò che è in relazione a come si è formata anche con un pensiero strutturato e quindi una mente inconsapevole, che ancora non è una mente o sono menti virtuali e non umane.
In alternativa ai canali tradizionali di formazione delle persone tramite l'educazione e poi lo studio nelle istituzioni culturali e scientifiche, proporrei, per i pochi casi che potrebbero riuscire a farlo e ne avessero dei benefici dei percorsi di studio indipendenti, scelti autonomamente dalla persona, che comunque dovrebbe avere una conoscenza chiara, di tipo anche accademico, ma magari senza aver alcun titolo di studio, scientifica ma anche culturale-storica o religiosa o anche di una disciplina o scienza che non esiste e che vuole creare e che rappresenta un nuovo modo di osservare la realtà e di pensare e di muoversi nel mondo, con i suoi metodi di lavoro, le sue possibilità di sviluppo e di portare dei risultati e i suoi limiti conseguenti ai metodi, alla tecnica e alle basi teoriche che ne caratterizzano le modalità e lo sviluppo. E comunque ancora direi che un approccio è secondo me valido, utilizzabile o metodico, solo se conoscendone le modalità con cui si sviluppa e con cui è stato creato e le basi teoriche su cui si è costruito sa quali sono i suoi limiti e i casi in cui non può fornire delle risposte attendibili. E questo sapere le basi e i limiti non è limitante come potrebbe sembrare ma è la base della consapevolezza e del confronto. E anche la teologia e la religione in quanto conoscenze rivelate o che non seguono i criteri storici, culturali o scientifici hanno una limitazione, almeno di applicazione nel mondo, dovuti e connaturati proprio al proprio carattere rivelato o mistico-religioso.
Comunque sono abbastanza contrario a creare delle discipline ibride tra scenze ufficiali e mistica o religione, a parte casi molto particolari, o che comunque non sono in realtà degli ibridi ma solo l'una o l'altra cosa. Sia a discipline di tipo di sviluppo del potenziale umano a partire da conoscenze pseudoscientifiche o psudomistiche, sia a discipline che dichiarano di essere scientifiche ma che non ne applicano realmente le metodologie e non ne seguono i criteri.
Invece io qui vorrei proporre un approccio all'apprendimento e al modo di pensare e di rappresentarsi la realtà e di strutturare la mente che non è del tutto nuovo ma è stato preso da altri ambiti in cui ha dato ottimi risultati e riutilizzato come modo per guardare la realtà e quindi per strutturare la propria mente ed il proprio pensiero in una modalità nuova, che non serve per sviluppare il potenziale umano, non è una scienza ufficiale che guarda il mondo esterno separato da se stessi e lo analizza con i metodi della scienza e non è una religione che postula rivelazioni o verità divine a cui le persone non possono normalmente accedere o che presumono l'esistenza di fenomeni sovrannaturali o sovrasensibili non spiegabili altrimenti che con la religione stessa. Ma contiene una comprensione e delle nozioni dell'etica e la pratica di virtù non assolute o rivelate e spiegabili o comprensibili sebbene presupponga la possibilità di cambiare il proprio modo di essere e di guardare la realtà ed è quindi una filosofia.
A parte i metodi conosciuti e tradizionali della filosofia intendendo con questo termine i sistemi di pensiero che si sono sviluppati a partire dall'antica grecia e che anche nel mondo moderno portano questo nome con un significato generalmente univoco ma anche facendo riferimento a sistemi di pensiero mistico-religiosi che però sono spiegabili a parole o comunque con le parole sono intuibili o ancora che tramite l'uso del linguaggio possono "ispirare" le persone anche con un linguaggio poetico o gradevole oppure molto analitico e strutturato e quindi sistemo orientali, Indù o Buddisti o di filosofia-mistica occidentali, vorrei proporre qui un metodo di strutturare il pensiero attraverso un insieme di schemi di comprensione (patterns of understanding), ognuno abbastanza piccolo, studiabile singolarmente, comprensibile e applicabile per osservare la realtà da quel punto di vista senza negare gli altri punti di vista. Ognuno abbastanza universale e con ampia applicazione sia nel mondo umano, nell'ambito scientifico, privato o in altri ambiti e ognuno spiegato abbastanza correttamente e sintetizzato in poche pagine, un nome e degli ambiti di applicazione e dei limiti. Un insieme di questi piccoli e completi schemi di comprensione possono formare una "mente" se supportati da un organismo o macchina biologica che abbia una storicità, nel senso che ci sia una traccia di come sia venuto alla luce, conosca i suoi limiti di comprensione e di esistenza o sopravvivenza ed abbia una esistenza fisica o un modo di interagire con il mondo che chiamiamo "materiale". Non approverei o non crederei invece l'esistenza di una "mente" che non abbia una giustificazione storica e non abbia o non conosca i propri limiti esistenziali, fisici o psicologico-animici e sia quindi eterna o immutabile e che possa "far vivere" questi schemi di comprensione.
Questi schemi di comprensione potrebbero riguardare tipi di conoscenze trasversali per disciplina e campo di applicazione e che si ripetono simili e quasi mai uguali nella mente, nella natura e nella realtà o nei modi e nelle strategie di agire e di risolvere i problemi o nei modi in cui gli oggetti fisici, organici e non, sono costituiti. Quindi questi sono una serie di principi generali in un certo senso.
Ne cito alcuni noti e anticamente conosciuti e applicati e ancora validi ai giorni nostri per inquadrare meglio una idea così astratta, vaga e poco definita.
Parlando di lotta o di strategia militare citerei quello che bisognerebbe, per vincere, applicare la massima forza in un punto abbastanza piccolo in cui c'è la massima debolezza o criticità dell'avversario. 

Parlando di dinamiche tra guerra e pace citerei il principio secondo cui chi pratica la pace dovrebbe avere la supervisione o il controllo di chi pratica la guerra.
Parlando di rapporti umani citerei quello secondo cui non dovrebbe fare agli altri quello che non vorrebbe essere fatto a se stessi o vorrebbe fare agli altri ciò che vorrebbe essere fatto a se stessi. Questo nella misura in cui riconosca questa identità o questa specularità o pari dignità tra se stesso e un altro.
Citerei anche dei principi specifici per delle discipline per la progettazione del software, per la costruzione di edifici o per i propri spostamenti, sicurezza o per fare un lavoro o su come educare, insegnare e aiutare.
Potrei anche citare la massima che dice così in altro come in basso. Che non è solo una massima esoterica, ma la si ritrova nella struttura del cosmo come nelle particelle, come nell'organismo umano, come nei frattali e in alcune piante.
Ci sono anche principi ancora più ovvi e scontati che invece non applichiamo.

Come per esempio se vedi che una cosa è sbagliata o ha un problema e ne trovi un altra miglore o più adatta dovresti modificare la cosa che stai facendo o i metodi che usi o te stesso. E questo principio del "perfezionamento" in realtà ha anche dei limiti e non può essere applicato all'infinito o indiscriminatamente con un pensare "ingegneristico" perchè in realtà con un metodo di perfezionamento infinito o di continuo sforzo a migliorare spesso si segue un binario fisso e non si risolveranno mai altri tipi di problemi o guarderà mai la nostra realtà da un altro punto di vista o non si potranno mai raggiungere certi tipi di conoscenza. 
Un altro principio è quello, anche questo in teoria ovvio, che se vedi una persona migliore di te in qualcosa o in generale, ma anche in una cosa piccola, potresti essere abbastanza umile da apprendere da lui quella cosa che tu non sai qualunque sia il tuo livello di conoscenza e di sviluppo e qualunque sia il suo anche a costo di essere estremamente umile e di dover rinunciare ad una certa egoicità o certa sicurezza e privilegi, questo sia che l'altra persona sia un maestro o una persona qualunque.
Altri schemi per esempio biologici dicono che la vita tende sempre ad espandersi e a crescere, ma anche questi schemi hanno dei limiti e delle eccezioni e le forme di vita che non tendono a crescere o ad espandersi ma potrebbero anche crescere e deperire sia contemporaneamente che a fasi alterne che come succede nel mondo materiale con i cicli di nascita, crescita e morte.
Un altro principio è che più o meno ogni pensiero o frase o concetto o cosa che vediamo può essere visto da più direzioni o ha più versi di quanti pensiamo o ci rappresentiamo. Ed in parte questa struttura a schemi di comprensione piccoli, separati ed interconessi permette molte percorrenze e relazioni o similitudine dall'uno all'altro. E così è fatta anche la realtà materiale, il pensiero e la materia.
Un altro principio è di mantenere più semplicità di quanto si immaginerebbe o si vorrebbe fare.

Un altro è di applicare gentilezza in generale nelle relazioni umane ma perfino con gli oggetti e le parole anche scritte, leggendo o scrivendo, e quasi sempre se ne ricavano dei benefici.
Un altro principio è che è possibile analizzare e quindi separare in parti e in fasi più o meno ogni cosa, idea o processo per approfondire e spiegare alcune cose e poi è possibile sintetizzare di nuovo una analisi dettagliata e strutturata in una entità semplice, coerente e organica in modo di poter appicare praticamente, facilmente ed elegantemente le cose che si è compreso non dovendo pensarci mentre le si applica.

Collegato a quest'ultimo è il concetto di svelare e velare una conscenza, tecnica o cosa. Normalmente quando si applica una conoscenza di cui si ha la padronanza non ci si pensa e non la si spiega contemporaneamente mentre la si applica. E in un certo senso mentre la si applica elegantemente e con maestria non la si conosce più ma la si è integrata nel proprio essere ed in quel momento è di nuovo celata alla vista. Poi la si può di nuovo dedurre dal comportamento e capire o analizzare, magari da altri o da se stessi per un ulteriore approfondimento.
Un altro principio è che una verità se è guardata da più punti di vista contemporaneamente diversi e che danno risultati simile ma non identici ha un grado di verità più profondo di una verità detta da un solo punto di vista.
Un articolo di questo blog potrebbe esser visto come uno specifico schema di comprensione, mentre un altro potrebbe spiegare tutto il blog da un punto di vista e un altro ancora spiegare l'intero blog da un altro punto di vista.

Parlando della mia visione e percezione di quello che viene definito e pubblicizzato come "sogno Americano" direi che il principio secondo il quale ogni persona potrebbero avere diritto indipendentemente dalla situazione di partenza, sociale, economica, culturale o etnica avere diritto a realizzare la felicità, in questa vita, purchè si sia disposti ad un impegno ed uno sforzo, anche estremo se si dispone di qualche capacità e talento, ma anche con poche capacità e talento. Io vedrei così il principio di libertà ad essere felici su cui si potrebbe basare l'America (del nord) anche senza che sia necessario un enorme apparato militare, tecnologico e mediatico per la difesa dello stesso o per la critica o l'attacco dei nemici, ma forse possibilmente perfino senza quel tipo di sistema economico, ma con altri meccanismi di regolazione delle relazioni sociali, commerciali o dei meriti, delle virtù acquisite o dei valori.
Ora vorrei parlare brevemente di persone robotizzate o con il codice a barre o trattate come prodotti commerciali o come persone con un libero arbitrio vincolato o senza libero arbitrio.
Vorrei introdurre un ultimo schema di comprensione che ho capito e verificato sulla libertà. Questo schema dice che la nostra percezione della libertà si può, a seconda del nostro grado di consapevolezza e della nostra situazione, ampliare o ridurre. E vorrei dire che per ogni volta che il nostro libero arbitrio sembra ridursi sempre di più e pensiamo di essere subordinati, schiavi o che ci stanno privando della nostra libertà, se questa cosa è reale ed il nostro libero arbitrio si stà riducendo è sempre possibile entrare con fiducia in un imbuto o singolarità dove il libero arbitrio sembra restringersi all'infinito fino a scomparire per poi entrare in un altro stato di coscienza o mondo in cui c'è un grado di libertà superiore. E questo è il principio secondo il quale la coscienza e la persona, singole ed in gruppo, si evolvono secondo salti e balzi o secondo dei cicli. Quindi vorrei incoraggiarvi e darvi fiducia in quasiasi situazione siate o credete di essere specialmente se la situazione è disagevole, critica o sofferente o di ridotta libertà, e più critica e più avete la possibilità di evolvere e di svilupparvi. Se non ci fossero queste situazioni sarebbe impossibile o ancora più difficile evolvere.







mercoledì 25 luglio 2018

Progetto di tutela e di inserimento sociale e lavorativo

(Titolo originale: Progetto di tutela e di inserimento sociale e lavorativo di una categoria di persone il cui nome è da inventare)

Io vorrei relazionarmi con una sorta di categoria umana che potrei trovare eccezionalmente e con grandi disagi a roma e poi più lontano. Un po' per trovare me stesso e un po' per tutelarla. Perché è l'unico tipo di persone con cui potrei fare amicizia o avere una relazione affettiva o parlare di questioni filosofiche o spirituali o condividere tempo e interessi al momento. Probabilmente non è un progetto in cui mi aspetterei di trovare un appoggio ma potrebbe esserlo. Ho scritto una cosa sugli idot savant, i finti scemi e i rainman. Sono definizioni che ho trovato nel parlare e nella filmografia un po' in giro. Che in generale sono persone con qualche spiccata sensibilità (in senso di dote) o talento e qualche elevata sensibilità o vulnerabilità (in senso problematico) o difficoltà di socializzazione ma che potrebbero essere attivi lavorativamente anche con ottimi risultati se trattati nel modo giusto e relazionandocisi in modo diverso che con gli altri dopo averli identificati. La cosa potrebbe essere spirituale oltre che psicologica. Non è in realtà buddista. E neanche cristiana. Ma laica. Il modello che suppongo somiglierebbe al buddismo sarebbe tipo forrest gump o jackie chan che secondo me conterrebbe una sorta di egoicità o di fortissima autoaffermazione sebbene sia molto utile ed etico da vari punti di vista e che valorizzi caratteristiche che sono buone invece di essere considerate negative o problematiche come penserebbero la maggior parte delle persone. Mentre il modello cristiano è di una persona sensibile e vulnerabile e pura, diciamo angelica, o fanciullesca o tipo agnello ma comunque morta o che non lascia alcun segno positivo visibile all'esterno e non è felice in questa vita e che lascia invece agli altri una sorta di amaro in bocca e la speranza di una giustizia altra da quella sociale se non una  sproporzionata punizione divina per chi non è stato attento a qualcosa di cui neanche era stato avvisato. Rainman invece è una esagerazione all'americana tra capacità quasi paranormali e grandissimi problemi a vivere. Tutte e due estremizzate. In un film in cui Tom Cruise alla fine dice di volere bene realmente a Rainman anche se all'inizio se ne è approfittato. Ma che conoscendo la psicologia di Tom Cruise la cosa non è granchè credibile perché Tom Cruise non ha sentimenti né alcuna forma di altruismo che non gli procuri un tornaconto personale. E non andrebbe bene neanche quello. In mezzo ci sarebbero tante altre possibilità. Che nessuno conosce ancora. Ma che ho visto in giro. E neanche potrei dire di avere le capacità intelletuali sviluppate o l'handicap grave come Stephen Hawking. Anche perché in realtà l'università non la ho potuta fare anche avendo vinto una borsa di studio per meriti. Ancora Stephen Hawking supportato e portato alla luce ancora dal modello americano che accentua questi casi estremi e paradossali. E comunque trovo di essere più affine e di avere una comprensione più immediata leggendo altri divulgatori scientifici che usano un linguaggio differente ed esempi diversi.

Mi viene in mente anche Giovanni Allevi. Che sembra suoni benissimo il piano e faccia una musica significativa ed orecchiabile. E sembra rappresenti una sorta di genio molto sensibile che poi è diventato un musicista famoso. Lo ho visto in una intervista in tv dove la conduttrice gli ha fatto una domanda scomoda e gli ha chiesto se lui in parte recitasse questa parte ben visibile del genio sensibile oltre ad esserlo veramente. E lui alla tv ha parlato dicendo che dovrebbe essere il pubblico a decidere in base a quello che vede. Ed io aggiungerei che il pubblico da casa attraverso la tv non sa nulla della persona e vede cosa la tv gli mostra. Cosi mostrando grande capacità quasi da trascinatore politico e conoscenza dei media, oltre a tecniche di gestione e difesa della propria immagine, quasi all'americana, al limite di dire delle falsità pur di tutelare il proprio status economico ed il proprio successo e non quello di altri geni sensibili. Ha anche dimostrato di non essere affatto sensibile e certamente non vulnerabile se non essere vulnerabile ma contemporaneamente essere circondato da una ventina di marines americani armati (metaforicamente). Quindi è chiaramente un vip che gestisce il proprio successo e che in oltre afferma se stesso e non altri geni sensibili che potrebbero aver bisogno di sostegno senza ambire a diventare famosi.
Io vorrei tutelare ed essere e relazionarmi (e già lo sono e lo faccio) con quelle persone che non tutela nessuno e che hanno una reale difficoltà a vivere e che non possono o non vogliono essere famose o diverse dagli altri in qualche senso. E anche difendermi e trovare un lavoro part time in cui posso vivere ed essere quello che sono. In un certo senso vorrei slegare Forrest Gump e Jackie Chan dall'area che presumo buddista. Vorrei che l'agnello sacrificale o l'angelo non siano morti e non lascino punizioni divine ma siano vivi e con una qualche serenità se non dignità almeno accettabili e che Rainman non fosse catturato da Tom Cruise nei suoi intenti arrivistici.
E vorrei essere trattato per le mie peculiarità e quindi conosciuto, magari con una definizione, che ancora non c'è. E' un concetto che è in via di definizione e andrà precisandosi trovando delle presone reali affini a queste che ho descritto ma che non è nessuna di queste. E comunque è una categoria di tipologie umane, quindi laica. E per ora se facessi un lavoro part time in un ambiente qualsiasi sarebbe come mettere un telescopio con una certa sensibilità o definizione e un certo valore o scopo o utilità come appendiabiti magari forzato da pesi o sporcizie che ne impedirebbero l'uso e la funzione. O come usare un leopardo come mulo da soma o come usare un elefante in uno slalom o una scimmia per progettere una rete informatica. Però dovrei spiegarmi a qualcuno essere ricunosciuto in quanto tale e poi inserirmi in un contesto. Ho visto un film in cui un gruppo di minatori inglesi si alleava con un gruppo di omosessuali per una sorta di lotta politica e per riuscire ad avere una minima dignità di sopravvivenza. Mentre poi la cosa diventerebbe una lobby estremamente potente. Io non sono ne un minatore inglese ne un omosessuale inglese. Ma potrei avere qualcosa di inglese. E non ho e non mi interessa alcuna forza politica se non conoscere una decina di persone che potrebbero rispecchiarsi in certe caratteristiche e che non avrebbero alcun interesse ad influenzare la politica o la società o a formare un potere se non per il semplice fatto di riuscire a trovare un lavoro part time adatto ed essere riconosciuti per quello che si è ed avere la dignità di esistere. Se per fare questa cosa così di base servisse un potere potrebbe essere usato per tali fini e non per altro. Ma più probabilmente neanche servirebbe una azione che produca una certa forza se non il semplice fatto di identificare una tipologia umana e trattarla per quello che è e non confonderla con altre cose quindi snaturandola o maltrattandola o forzarla dentro categorie che non sono le sue e che la società non prevede. In ultima analisi basterebbe un nome ed una definizione per certe caratteristiche umane preferibilmente non troppo precisa ma sfumata ma sufficiente ad evitare intrusioni errate o imbrogli. Tutto questo sempre se non per fare ciò non diventerò a mia volta in qualche modo egoista o la maschera di me stesso o non dovrò adottare delle tecniche di gestione e difesa dello status o di appoggiarmi a qualche lobby o infine di dover morire invece di riuscire a realizzare una dignitosa felicità in questa vita. E in questo mi servirebbe incoraggiamento, consiglio e un aiuto in un lavoro di ricerca, conoscenza teorica e di persone reali. Ma gli psicologi cosa fanno? Oltre a prescrivere i farmaci, a prendere stipendi alti e trattare freddamente e con distanza (come prescrive la pratica) persone che avrebbero bisogno di altro, sempre considerando le eccezioni e gli psicologi che fanno quello che dovrebbero fare nonostante e avversate da una struttura che non gli permette di fare quello che sanno intuitivamente e con il cuore che sia utile fare?









lunedì 23 luglio 2018

Sull'uso che sto facendo del linguaggio e delle parole

Titolo originale:
Sull'uso che sto facendo del linguaggio e delle parole, e sullo sviluppo del potenziale umano che a volte viene troppo enfatizzato e altre volte totalmente tralasciato

Qualcuno sarà scosso o sorpreso dallo stile e dal linguaggio che uso. Si potrebbe dire che le cose che ho scritto e che scriverò in futuro potrebbero venire da un uso delle parole corrispondente ad un piccolissimo dizionario di duemila parole. E mentre poeti e filosofi spesso usano complesse costruzioni logico-linguistiche e parole ricercate e dal significato preciso io uso un dizionario che potrebbe essere quello di un bambino di dodici anni molto intelligente o di uno straniero che ha studiato una lingua per qualche anno fino al livello intermedio. Anche la lunghezza degli articoli è adatta a chi ha dieci minuti liberi e non ha tantissima attenzione, capacità, memoria o voglia, o che più probabilmente si dedica alla filosofia come hobby o come passione e legge velocemente da un blog. Questa non è una provocazione come quella che potevano aver fatto i dadaisti all'epoca, che avendo una ottima tecnica pittorica, si mettevano a disegnare figure semplici e quasi infantili.
C'è invece un motivo serio e profondo dietro queste scelte. Molti parlano del mondo delle idee di Platone, studiano, discutono, e perfino lo insegnano a parole. Ma per accedervi è un'altra cosa. E' necessario modificare un pochino il nostro modo di pensare ed il modo in cui organizziamo i ragionamenti, le parole e i significati che attribuiamo. Dietro un tale modo di pensare c'è anche, ma non solo, una sorgente di eterna giovinezza e di verginità mentale. Il corpo normalmente invecchia e andare contro l'invecchiamento del corpo oltre la normale cura e salute risulta morboso e innaturale. Mentre una mente fresca e uno sguardo su un orizzonte incontaminato e rigenerante sono possibili consigliati. Più che parlare di come dovremmo utilizzare il pensiero, linguaggio e memoria ho direttamente utilizzato tali strumenti nel modo che volevo trasmettere. Chi vorrà farà esercizi e meditazioni o discipline più precise e mirate.
Mentre per l'informatica o la matematica o la fisica o per la descrizione dettagliata di un ambiente o del carattere di una persona o di una serie di eventi è necessario un linguaggio preciso e univoco e anche di distinguere tra parole e situazioni in maniera netta e dettagliata per questi scopi filosofici o metafisici, di ricerca della verità e di andare al di la del tempo io consiglio di fare diversamente. Consiglio di avere un dizionario estremamente ridotto e di associare alla parola, oltre al suo significato preciso, una ideo o un concetto abbastanza ampio e sfumato in un modo consapevolmente ingenuo e approssimato. Questo ci aiuterà a notare immediatamente i concetti affini tra di loro ed averli vicini di modo da sapere subito tutte le analogie e ed i paragoni tra le cose e i significati apparentemente molto diversi e lontani. Quindi una immagine di insieme dell'universo linguistico e mentale contenuta approssimativamente in ogni singola parola. Questo creerà una sorta di nuvola di significati attivi e in movimento che può essere paragonato al mondo delle idee di Platone o ad un approccio olistico. Probabilmente esistono anche altri approcci per arrivare al significato ultimo e al senso della vita ma questa modalità è in un certo senso sicura. Possiamo mettere in discussione anche l'uso della memoria che facciamo oltre al pensiero e anche le emozioni e tutto ciò che ci riguarda fino ad avere una percezione animica. Si possono fare esercizi, studiare e confrontarsi. Il campo è aperto e si può anche mettere in relazione il metodo ascendente in cui si cerca il divino a partire dalle nostre possibilità e conoscenze, con il metodo discendente e quindi incontrando chi dice di custodire una rivelazione divina o dice di essere iniziato.
Si possono anche fare esercizi per perfezionare un'arte o una abilità discorsiva, di scrittura, manuale, o una conoscenza o maestria di un ramo del sapere o del saper fare. Anche pulire casa o fare la spesa o fare bene il proprio lavoro. L'invito è a non stare fermo e non essere pigro e a non scoraggiarsi  perchè queste cose sono tutte possibili. Con pazienza, volontà, sforzo e talento.
La maggior parte delle persone sono ferme, bloccate da limitazioni al livello di idee o convinzioni su cosa possono o non possono fare. E per questi limiti hanno una vita insoddisfacente, piccola e disarmonica. Io vorrei invece fare un caldo incoraggiamento per la realizzazione della propria e altrui felicità.
Se la cosa vi incuriosisce ma vi risulta un po' vaga potete fare dei tentativi con voi stessi e se non trovate una direzione o non arrivate a nulla potete cercare un buon insegnante.
In sostanza si può essere molto umili e altruisti ma anche fare bene le cose.





























sabato 21 luglio 2018

La fede nella scienza e la buona conoscenza scientifica

(titolo originale: La fede nella scienza, la buona conoscenza scientifica. Il fanatismo religioso e il discernimento morale. Come vedo "dio"?)

C'è una tendenza nel mondo moderno, soprattutto nei pesi anglosassoni a basare tutto sulla scienza. Sulla base di statistiche o di spiegazioni scientifiche si vorrebbero prendere delle decisioni sulla politica, sulla salute e sull'etica. Basta che ci sia una motivazione scientifica. Ma chi un pochino conosce il pensiero scientifico sa che non ci può essere certezza di nulla. Al limite appossimazioni successive finchè è anche possibile che una idea venga completamente cambiata. Chi non accetta questa base del pensiero scientifico o è uno scientista, e spera che la scienza fornisca tutte le soluzioni, o è un tecnocrate.
Nella mia esperienza da informatico ho sperimentato che la cura nel fare le cose, quasi "artigianale", la chiarezza del pensiero e il prendersi tempo per progettare prima di realizzare e per dialogare affabilmente e direttamente, quindi anche un aspetto umano sono insostituibili. Il cercare di industrializzare troppo il processo può avere qualche risultato ma se eccedi in questo finisci per mettere i codici a barre ai lavoratori e ottieni l'effetto di bloccare la vera innovazione e le idee creative.
Tuttavia io non sono contrario e amo le scienze e so che daranno ancora frutti bellissimi ma esiste un limite intrinseco nelle scienze e nell'approccio scientifico a capire il fenomeno della vita e la sua origine.
Il versante religioso è simile. Si basa sulla fede che in qualche caso porta al fanatismo oppure ad una serena ignoranza. C'è perfino chi cerca di dimostrare l'esistenza di dio. Qualcosa che per definizione è increato e che può arrivare all'uomo, mentre perchè avvenga il contrario servono delle circostanze particolari. E' probabilmente possibile che una persona che intuisce qualcosa usi la ragione o il linguaggio per portare l'altra persona alla stessa intuizione. Peggio invece propagandare e convertire con pressioni e minacce o paure varie. Fino ad arrivare all'ultimo stadio dove si uccide chi non si converte e gli infedeli.
Il discernimento morale invece è più innocuo e lo possiamo sviluppare con una vita equilibrata e armoniosa. Ma un altro discernimento morale diciamo più ampio e preciso ha una difficoltà intrinseca ad essere contenuto da una personalità di tipo umano e catturato dal pensiero. E da qui partono tutte le correnti mistiche, ascetiche e religiose ed il trascendentalismo che più o meno dice che dobbiamo trasformarci per avere accesso o essere ispirati da un certo tipo di conoscenza illimitata o di grado superiore. Ma non è necessario mortificare il corpo o vivere isolati o in un contesto particolare per fare questo. La parola ascesi in origine significava esercizio o allenamento, anche sportivo. Bisogna ritagliarsi una vita adatta allo scopo. Più che altro l'idea è che se siamo arrivati ad una comprensione o ad una verità o ad una etica al di sopra dell'umano possiamo fare si che questa verità trasformi anche la personalità in modo da poter esprimersi nel mondo e fare qualcosa. In realtà è perfino possibile trasformarci per accedere ad una sorta di verità non morale o etica ma di altro tipo, in una altra area, in qualunque modo vediamo la verità. Ma poi le verità dovranno integrarsi e unirsi.Tutte queste possibilità le vedrei simili a "dio" in potenza. Cioè "dio" che non si è ancora manifestato ma contiene mille potenzialità che qualcuno può intuire.




venerdì 20 luglio 2018

Discussione sopra i massimi sistemi

Scusate l'apparente altisonanza del titolo ma è necessario un tono rispettabile anche considerati gli aspetti ironici del post e il luogo in cui è scritto.

Federico entra in un bar. Nel bar ci sono due persone che parlano del più e del meno, un gruppetto che parla di calcio e altre persone che ridono e scherzano allegramente.
Federico è una tipo che ha difficoltà di socializzazione ma è molto gentile e ben vestito. Ha un tic all'occhio destro, che strizza quando è a disagio, ed ha un piccolo foulard giallo al collo. Un po' vistoso, ma carino.

Federico si avvicina al gruppetto che parla di calcio ed inizia a dire:
"Quale direzione volete che assuma l'uomo nello sviluppo dell'evoluzione?"

Il gruppo lo guarda un po' stupito, poi uno dice:
"Ma chi è questo scemo?"
"Un filosofo" risponde l'amico.
"Un matto" risponde il terzo.
"Credo possa essere un poeta" dice l'ultimo. Aggiunge: "io lo lascerei parlare per sentire cosa ha da dire".

Federico:
"Beh le persone non sono tutte uguali. Ci sono gli inglesi, ragazzi e ragazze, che lavorano molto, sono veloci e disciplinati, hanno poche emozioni e si lamentano poco. Sono bravi nelle scienze esatte e nei lavori da impiegati.
Poi ci sono gli ingegneri, di ogni nazionalità, che analizzano, studiano e progettano. Sono razionali e quelli bravi si curano anche del fisico e fanno attività o arti marziali.
Ma cosa sarebbe un mondo senza amore e fatto solo di disciplina e calcoli?
Ci sono le persone umane, gentili ed ispirate. Sono così di natura, ci diventano facendo amicizia, oppure studiano lettere e filosofia. Ma non trovano il lavoro a meno che non diventano insegnanti o riescono a vivere con la scrittura o con l'amore. Comunque si appoggiano a qualche struttura che li sostiene oppure fanno lavori molto umili in cui non riescono ad esprimersi.
Il fatto che esistono diversi tipi di persone, e non solo lavorativamente, o geograficamente, ma anche come carattere, significa che esiste una struttura nella società e ruoli e caratteristiche peculiari. Non tutti sono bravi nello stesso modo a fare le cose.
Invece un mio amico dice che non bisognerebbe essere nè schiavi nè capi, nè vittime nè carnefici. Solo esseri umani liberi.


E' una totale utopia. Ma secondo lui la libertà esiste ma raggiungerla è difficilissimo. E chi l'ha raggiunta non dovrebbe dirlo."
Poi Federico prosegue:
"Le case in cui viviamo come le vogliamo costruruire? Di mattoni? Molto aggregate come centri urbani pieni di traffico? O più distribuiti e ben collegati?
Oppure torniamo a vivere nelle capanne e nelle grotte e ci affidiamo alla natura?
E al lavoro c'è qualche azienda che fa qualcosa di etico e di realmente utile? Io ne sto cercando uno e sono disoccupato.
Come dovremmo spostarci? In automobile? In bici? O a piedi?
E le scarpe da ginnastica devono essere fatte tutte da grandi aziede straniere? O ci possono essere anche medie aziende o medio piccole che danno messaggi diversi?
E' lecita tutta questa maleducazione sull'autobus anche da parte dei conducenti, che sono ovviamente stressati?

Ha senso fare le vacanze tutte d'estate e tutti insieme per quindici giorni l'anno?
Perchè è così difficile trovare un lavoro part time? O un lavoro in cui ti trattano con i requisiti minimi di rispetto umano soprattutto se sei gentile?

L'uomo può sfruttare le risorse del pianeta come se fossero di sua proprietà o ha un limite in questo?
Perchè se una persona è capace e ha dimostrato di esserlo nessuno si fida per un progetto nuovo ? (in Italia)
Quanto è importante mandare uomini nello spazio o costruire grandi telescopi per scrutare il cosmo? "

Il gruppetto di appassionati di calcio aveva ascoltato poco e chiedono se il nuovo stadio sarà pronto per il 2020.
Ma nel frattempo un insegnante di filosofia della scuola superiore, molto aperto ed intelligente per la verità,  si era messo ad ascoltare e inizia a fare una critica metodologica. Dice: "Le tue considerazioni potrebbero avere un senso ma andrebbero espresse in modo diverso ed in luogo diverso. Comunque ci rifletterò."

Federico pensieroso guarda il soffitto e poi tranquillamente se ne va.
L'insegnante, come se fosse una cosa comune, si mette a camminare a quattro zampe indifferente dell'opinione altrui e indossa un collare nero, che disinvoltamente si è messo e con passo lento e ritmico se ne esce.
Un po' di tempo dopo escono molto lentamente un gruppo di lombrichi striscianti...



 




 


 



 

mercoledì 18 luglio 2018

Recarsi a Fontiba

Quante emozioni non ho provato. La sensazione di scappare via da una situazione di nascita perchè ostile o pericolosa, o semplicemente per conoscere altri mondi. Sapere cosa c'è oltre il deserto. Oppure stare nel deserto e vedere una oasi in lontananza. Si affrontano mille ostacoli, mille avventure, tanta attesa, perfino noia o la sensazione che si potrebbe sbagliare o che si sta sbagliando. Alla fine per avere una nuova vita, una nuova identità, nuove regole. Ma la vita è troppo breve. E se si tornasse alla terra di origine alla fine non si verrebbe più riconosciuti come uno del posto, ma si sarebbe stranieri. C'è forse pefino nostalgia per una terra arida e desolata. Mentre la nuova vita è tutta da costruire. Si può fare e disfare. Si può vendere e si può comprare. Si può sbagliare e poi correggere. Ora che ti ho trovato finalmente, dopo che ti ho cercato dappertutto, te ne svanisci come una illusione perchè questa lieta terra a cui aspiravi ti è servita solo per fare il viaggio.



 

mercoledì 11 luglio 2018

L'estate addosso

Qualcuno pensa che le stelle influenzano le persone. Io direi di certo di non credere all'astrologia o alla divinazione secondo la posizione degli astri. Però è indubbio che per esempio il nostro ritmo sonno - veglia è influenzato dal giorno e dalla notte, così come è indubbio che le stagioni possono influenzare il nostro umore, la semina e il raccolto, le vacanze e le nostre emozioni. Anche la luna sembra che abbia una influenza sulle maree e su altre cose. La fisica infine ci dice che esistono vari tipi di influnze sottili, anche a distanza, ma non ci dice che tali influenze hanno un effetto prevedibile, sopratutto sull'uomo. E comunque noi non siamo particelle elmentari nè dei campi di energia, ma siamo persone. Di fatto queste cose ti influenzano se ci credi e non ti influenzano se non ci credi. Però se dovessi credere a qualche tipo di influenza sottile ci crederei a due direzioni. E non nel senso che gli astri mi influenzano e regolano qualcosa della mi vita e io non posso decidere più di tanto ma nel senso che è possibile armonizzarsi con i vari cicli e gli eventi vicini e lontani. Anche rimanendo persone e non diventando dei ricevitori o dei trasmettitori cosmici.