Spartito colorato

Spartito colorato

lunedì 15 aprile 2013

Un uomo senza desiderio

Cosa succede se si mettono da parte le componenti egoistiche, i desideri e l'autoaffermazione? Sembra un prospettiva un pochino nichilista ma c'è una condizione. Se si decide di servire l'umanità piuttosto che attaccarsi ad un altro desiderio di autoaffermazione si diventerà una persona degna di rispetto. Perchè una tale persona merita tutto il supporto e il calore che è possibile dare. In oltre una persona che non ha desideri apparirà meno forte delle altre perchè questa persona non ci guadagna niente ad agire per il bene dell'umanità. Questo è un punto fondamentale. Non ha un ritorno di autogratificazione. A livello egoico è giusto che non ci guadagni nulla. E qui il concetto chiave è che tale persona non deve essere trattata come le altre che agiscono per desideri di parte. Una persona che ha deciso di servire l'umanità è come un server, un computer che poichè serve gli altri ha bisogno di più potenza. E questa potenza è generata dal rispetto e dall'aiuto delle persone. In pratica ciò che sarebbe un peccato sarebbe che una persona egoista si mettesse in competizione con un uomo senza desiderio. Rischierebbe di vincere facilmente ma sarebbe una grave offesa all'evoluzione dell'uomo.

sabato 6 aprile 2013

Energia per la decrescita

Aspiro ad una rete di mutuo soccorso per superare il momento di crisi e per avviarsi verso una decrescita sana. Le fasce più a rischio dovrebbero concentrarsi sul necessario e quindi garantire un tetto sulla testa, dei vestiti e un lavoro. Non bisogna avere paura della decrescita. 
La crescita tipo far west è finita. C'erano ampi spazi da colonizzare con la nuova civiltà e le nuove tecnologie e la nuova imprenditoria. Adesso il mondo è saturo e c'è bisogno di un nuovo sistema. Bisogna dare energie al nuovo.

martedì 2 aprile 2013

Come vivere l'apocalisse interiore senza traumi

Se si avvertissero i sintomi di un grande problema sociale come reagirebbe la popolazione? Si disgregherebbe in preda al panico o apparirebbero dei saggi che potrebbero guidare il processo in maniera costruttiva? Cosa accadrebbe alle fascie sociali più deboli? Chi ne sarebbe svantaggiato o chi ne avrebbe vantaggio? Se si prendesse esempio dalla storia recente si potrebbe dire che probabilmente di fronte ad un fallimento finanziario ad esempio ci sarebbero persone che rimarrebbero indietro e rischierebbero di non farcela ad affrontare le necessità quotidiane, psicologicamente o materialmente. Eppure in un paese in cui c'è la cultura della solidarietà come l'Italia una crisi potrebbe essere lo stimolo per far nascere dei meccanismi di mutuo aiuto. Alla base del pericolo c'è la contatazione scientifica che di fronte alla paura della morte le persone diventano più egoiste e pensano solo a loro stesse e questo crea un circolo distruttivo. Questo in assenza di credi o sistemi di pensiero che dicono il contrario. Perchè se anche poche persone mettessero la fede al di sopra anche della paura della morte si creerebbe un meccanismo di sicurezza sociale. Eppure io non miro alla classica fede cristiana che ha dei disperati che fanno l'elemosina e delle persone del clero che provvedono ai bisogni strettamente necessari. Sto ambendo ad un gruppo di persone che sono sia disperati in bisogno di aiuto sia persone che aiutano gli altri con continuità tra i due ruoli. Bisognerebbe incentivare lo scambio di materie e favori verso chi sta peggio, ma anche ci sta peggio non dovrebbe abituarsi a ricevere solo ma dovrebbe dare un pochino. Si tratta di una nuova figura che è povera per scelta di aiutare i bisognosi e che dovrebbe anche essere aiutata per creare un circolo di solidarietà. Non servono abiti sacri.


Io non gioco

Ultimamente stanno fiorendo sale per il gioco d'azzardo e lotterie. La questione centrale non è neanche che il gioco sia in perdita (il che dovrebbe interessare ai giocatori). La questione centrale è che il gioco è profondamente diseducativo. Ammesso anche che vincessi, ma cosa hai fatto per vincere quei soldi? Cioè che talenti hai sviluppato, cosa hai costruito di bello per guadagnare? Nulla. Il messaggio che passa è che in realtà per guadagnare non bisogna sviluppare alcun talento e fare nulla di buono. Questo messaggio disgregherà la società dall'interno. I governanti credono che hanno fatto un buon affare con gli entroiti dei giochi d'azzardo. Ma stanno consumando i valori della società. La stanno mandando a fondo. Che ci vuole a capirlo?





sabato 16 febbraio 2013

Il pensiero a due direzioni

A volte si dice qualcosa per affermare, per lasciare un segno che continua. A volte si dice qualcosa per mettersi al livello dell'interlocutore per trovare una base comune, per unire l'intenzione. Il politico per esempio potrebbe dire qualcosa che lascia una traccia, che è nuova, che agisce. Oppure potrebbe dire qualcosa per fare associare alle sue parole tutti quelli che sono d'accordo, per raccoglierli. Quest'ultimo modo di parlare è più interessante. Mi viene in mente l'Aikido (arte marziale) come esempio di unire l'intenzione, ma anche il Buddismo. Ecco un altro esempio. Potrei essere cristiano per diffondere i suoi dogmi o il suo credo. Ma potrei essere cristiano per lavorare dall'interno, onestamente, verso un'aperture della chiesa. E' molto difficile distinguere i due modi. Ma è molto facile crearsi un pregiudizio del tipo sei cristiano e quindi sei bigotto. Oppure sei un politico, uno che vuole comandare e che fa i propri interessi. Io quando parlo cerco quasi sempre l'unione con l'interlocutore, l'unione dell'intenzione e mi associo a dei simboli o a dei credi non per un motivo ma per l'altro. Non tutti fanno così. Ma a volte è perfino utile vedere come se tutti lo facessero. 
Il pensiero è quasi sempre orientato verso la sua crescita, verso la sua continuità. L'idea è di andare con il pensiero al contrario. Non si tratta di andare indietro nel tempo anche se l'immagine è evocativa. Si tratta semplicemente di distinguere un verso dall'altro. Il pensiero pianifica per uno scopo nel futuro, va da un punto all'altro. Eppure è possibile andare nell'altro verso. Cioè di usare gli stessi simboli del linguaggio non per costruire una freccia che va in una direzione ma per costruire un campo con diverse possibilità di percorrenza. E' possibile ridurre le divergenze nella società, è possibile migliorare il dialogo. E' possibile unificare le religioni del mondo. Sto parlando di una cosa che ho chiara in mente ma che è sottile da spiegare. Si tratta di un'idea rivoluzionaria, ma dal sapore antico. Si tratta di un'idea che vuole espandersi.
 


lunedì 7 gennaio 2013

Come relazionarsi al male nel mondo


Prendiamo per esempio una persona che finanzia guerre. Una persona di quel tipo normalmente o non crede nel bene, o ha una visione altamente distorta, o ha una visione corretta ma non riesce a fare di meglio di quello che già fa. In ogniuno di questi casi dovrebbe esistere una regola che gli impedisca di provocare delle guerre. Magari l'ONU tramite pressioni. Dal punto di vista soggettivo invece attaccare verbalmente o fisicamente tale persona non farebbe altro che farla chiudere nel suo errore e riproporlo in varie versioni. In sostanza è normale che anche un guerrafondaio voglia vivere e che voglia anche difendere quello che pensa soprattutto se si sente attaccato. 
Si tratta di un tentativo di comprendere la radice del male. Bisogna lasciare spazio a nuove opzioni che non abbiamo considerato e ad opzioni che non sono direttamente comunicabili. Riflettere un pochino. Facciamolo. Il male non va combattuto e sconfitto ma va guarito. L'azione dovrebbe avere a che vedere con il valutare chi è nell'errore come una persona tra gli ultimi che vada eventualmente aiutata. L'azione ha anche una parte alchemica, non ponderabile, un click. Insomma eventualmente una conversione. Nella piramide sociale attuale molti potenti sono situati nell'errore.  Quello che occorre è un cambiamento di ottica di un certo numero di persone che inizino a vedere molti industriali, potenti e capi come dei poveracci. Eventualmente a porre un argine. Lasciando loro una via di uscita.