Esistono dei muri che ci proteggono come una casa, una scuola. Esistono dei
muri che ci limitano e che ci dividono, come l'orgoglio, il
pregiudizio, il giudizio, l'avversione e l'odio. Queste prigioni ci
sembra che ci rendono sicuri ma siamo in trappola. Combattere l'altro
sembra che ci rende sicuri perché così scarichiamo le nostre paure
e i nostri giudizi e limiti su qualcosa di reale, fisico, una
persona, una idea o un gruppo di persone. Invece non stiamo
garantendo la nostra sicurezza e stiamo alimentando la possibilità
che l'altro ricambi questa avversione per poi continuare a giocare a
ping pong tutta la vita senza che nessuno vinca mai, ma avendo fasi
alterne e vivendo in questo limbo in cui tutti perdono sempre la
battaglia più importante.
L'ignoranza è una prigione che ci
limita e lo sviluppo della conoscenza ci può liberare. Infatti io
sono uno studioso, un filosofo ed un poeta e qui la conoscenza può
diventare a volte orgoglio, personalità, egoismo e ci carica di
informazioni, che hanno un peso, un valore, un bagaglio da portarci a
presso tutti i giorni e ogni passo che facciamo.
Esistono delle
teorie sui limiti alla conoscenza. Sono molte e in molti argomenti
diversi. Sono tutte anche loro conoscenze che definiscono quali sono
i limiti delle conoscenze. Sono conoscenze anche queste, utili
anch'esse, che ci alleggeriscono e che ci liberano ma che funzionano
per così dire al contrario delle conoscenze che ci permettono di
analizzare, di indagare e di esplorare in modo sistematico, metodico
e scientifico. Sono scientifiche anche le teorie sui limiti alla
conoscenza e c'è poco o niente di mistico o oscurantista dietro di
esse. Partirei da Socrate che afferma di sapere di non sapere. E' un
atto di umiltà fatto da una persona che ha fatto filosofia per tutta
la vita fino ad arrivare ad una verità che non può essere spiegata
con mezzi tradizionali ma indicata o spiegata anche all'inverso cioè
dubitando e mettendoci in discussione. Una persona potrebbe anche
avere delle conoscenze che, come una pistola, potrebbero permettergli
di giudicare altri, di offendere o di condannare una persona. C'è
anche chi magari è un po' presuntuoso e ha la mano vicino al
pulsante che può sganciare un ordigno nucleare. Quel tipo di
conoscenza è molto pesante perché alla fine siamo tutti
responsabili delle nostre azioni e delle nostre conoscenze. Io quando
vado in gita per esempio mi porto uno zaino normale, leggero, con il
minimo indispensabile. Una bottiglia d'acqua, un panino, un keeway
per la pioggia e se potrebbe fare freddo un maglioncino. E se la gita
è di un giorno un paio di euro per una caffè dietro al quale fare
una risata con gli amici.
In fisica esiste il principio di
indeterminazione di Heisenberg per cui non è possibile sapere con
precisione contemporaneamente la velocità e la posizione di un
elettrone. Ma questo non è un nostro limite o un nostro modo
sbagliato di guardare la realtà. La realtà contiene anche delle
zone di nebbia ed è inutile che ci strofiniamo gli occhi per vedere
se abbiamo del pulviscolo perché in quel caso dobbiamo prendere atto
che attraverso la nebbia fitta non possiamo usare la vista più di
tanto. Cionondimeno la nebbia può essere studiata come tutte le
altre cose con gli strumenti giusti.
Passando alla matematica
Godel ha dimostrato i teoremi di incompletezza che evito di riportare
ma che comunque sono un passo molto importante per l'epistemologia e
per evitare di cercare una verità ultima nella sola matematica.
Sarebbe come dire che "la matematica è anche una opinione".
Alcuni matematici che volevano basare la propria sicurezza psicologica su di essa
rimarranno destabilizzati o delusi ma la matematica è una scienza
come una altra e sceglierla come punto centrale per trovare una
verità che si presume assoluta sarebbe un punto di vista parziale o
dogmatico come potrebbe essere quello di ritenere la Germania una
nazione superiore rispetto alle altre. Così questa teoria sui limiti
della matematica può anch'essa essere utilizzata nel modo corretto.
Non c'è alcunché per cui avvilirsi o sminuirsi. Se io non sono in
grado di scalare a mani e piedi nudi una parete alta venti metri ne
prendo atto e seguo un sentiero più lungo con una lieve pendenza
compatibilmente con il mio fiato e le mie possibilità atletiche e
con il mio tempo a disposizione, usando un buonsenso ed una
pianificazione.
C'è
anche chi crede non so all'astrologia o ai tarocchi arrivando fino a
sostenere che sono un metodo esatto per questo, quello e quell'altro
motivo, con tanto di esempi pratici in cui hanno funzionato. Secondo
me per esempio dietro ai tarocchi c'è molta saggezza. Non credo che
funzionino come arte divinatoria e non me li sono mai fatti leggere.
Ma credo che dietro ai tarocchi ci siano dei profondi archetipi che
spiegano la natura umana e altre realtà e sono una chiave di lettura
di alcune o molte caratteristiche umane, come Jung potrebbe anche
confermare. Ma che siano una scienza esatta per predire gli eventi è
un po' assurdo. Siamo al livello di mia zia che legge l'oroscopo sul
quotidiano. Può essere un gioco per colorare una realtà noiosa e
per viverla in modo interessante e per riflettere su argomenti
critici ed importanti su cui mettere l'accento. Ma se leggo che oggi
farò un incontro importante, visto che magari incontro varie persone
al giorno, molte cose le potrei adattare a tale previsione e potrei
essere io a scegliere a quale delle persone la previsione vorrei
fosse indirizzata. In più io potrei anche dire "oggi l'oroscopo
non ci ha preso proprio" mentre domani dire di sì e quindi
continuare a leggerlo. Quindi l'oroscopo me lo sto creando mentre lo
leggo come voglio io e secondo il mio punto di vista, considerato che
le interpretazioni possibili sono varie e molteplici. Cionondimeno se
anche l'oroscopo è fatto da una persona saggia che ha affetto per
chi legge può essere appunto un gioco per colorare la realtà e per
riflettere su alcuni eventi o concetti molto importanti che
potrebbero passare inosservati. Ma è un gioco e niente di più.
Direi
invece che chi può dovrebbe fare un normale percorso di studi
accademici e se è insoddisfatto studiare temi filosofici e
spirituali mentre le religioni le lascerei per chi cerca qualche
verità fondamentale o per persone che di fronte a problemi o
questioni che non possono e non sanno assolutamente risolvere come la
morte o come esiste quello che esiste o perché c'è un perché si
lasciano consigliare non essendo in realtà sicuri e non potendo
verificare la veridicità del consiglio, situazione peraltro molto
frequente. Quanti si mettono a verificare ogni singolo consiglio e
ogni cosa che leggono e vedono? Questa cosa la faranno pochissimi
specialisti mentre il resto delle persone non può e sprecherebbe del
tempo a fare una cosa del genere. Sarebbe come se ogni persona
reinventasse la ruota da capo.
L'ultima teoria sui limiti della
conoscenza è quella di Forrest Gump quando dice "stupido è chi
lo stupido fa". Che può essere visto come un apprezzare
l'umiltà e l'ingenuità che c'è dietro ad alcune persone semplici e
vere. E questi per me sono dei valori al pari di una laurea con il
massimo dei voti. E a volte c'è anche molta saggezza sia un pochino volontaria dietro queste persone semplici e inconsapevoli. E questa
cosa ha in se una bellezza che rischiara lo sguardo. Sennò come
poter spiegare fenomeni come Paolo Brosio che afferma di aver visto
la Madonna e c'è perfino qualcuno che gli crede. In questo c'è una
certa bellezza ma anche verità ma per persone che hanno un certo
punto di vista.
Io non vedo queste cose. Non le capisco proprio.
Paolo Brosio per me è uno scemo che dice cose assurde. Potrei anche
chiamare uno psicologo e chiedergli un parere.
Ma chi sono io per
giudicare?
Direi in generale che ogni conoscenza è utile solo se
ne conoscono i campi di applicazione ed i limiti altrimenti è
pericolosa.
Allora è tutto relativo ed ogni conoscenza ha un suo
ambito e non esiste alcuna conoscenza assoluta?
A me personalmente
non interessa cercare una conoscenza assoluta e sto tranquillo così.
Ma qualcuno invece si sentirebbe a disagio o instabile avendo questo
modo di pensare.
Il tema è interessante e ben sviluppato... Forse un tantinello lungo per i lettori in FB?
RispondiEliminaQuesto articolo è sopratutto per chi ha una mentalità scientifica e probabilmente è in grado di leggerlo con facilità. Forse è l'articolo più lungo di tutto il blog quindi probabilmente hai ragione. Non sono riuscito a sintetizzarlo ulteriormente ma forse non era possibile farlo. ;)
RispondiEliminaComunque c'è un mio amico che pubblica abitualmente su un blog articoli di dieci pagine fitte con molti termini ostici... è da una vita che gli dico di semplificare... a volte mi pare che scrive in quel modo per fare il figo e non per dire o arrivare all'altro nel modo più semplice e leggero possibile.
RispondiEliminaGrazie Fabio per questa lettura :)
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=2d2yyGUwKic
RispondiEliminaGrazie. Il tema mi sembra moltissimo interessante ma chi parla mi da come l'impressione che voglia convincere qualcuno e lascia parlare poco l'altro interlocutore 🤔
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