E' interessante il tentativo di usare il linguaggio, il pensiero e le possibilità umane per seguire una profonda aspirazione a superare le limitazioni che ci vincolano e ci fanno sentire qualcosa di molto frustrato e di incompreso o comunque di non esprimere la nostra vera natura. E se abbiamo questa fortissima aspirazione che ci spinge a dialogare con chiunque, a farci domande, a guardarci intorno in modo critico, a studiare, ad incontrare chi si presume sia saggio e poi a non accettarne tutte le risposte per produrne di diverse e poi rileggere le risposte di chi è considerato saggio sotto un diverso punto di vista, se abbiamo questa aspirazione, senza la pretesa di imporre la nostra idea sugli altri, e probabilmente senza volarla insegnare se non per fare qualcosa di utile. E se non abbiamo neppure la volontà di nascondere o tenere per noi queste comprensioni allora probabilmente già abbiamo dentro di noi un seme o un riflesso in negativo di ciò che è oltre e già ce lo avevamo fin dal principio. Ed è stato forse ciò che è oltre a chiamarci e a motivarci proprio facendoci sentire che non potevamo essere quello che ci credevamo di essere e che gli altri ci dicevano perché era troppo ingiusto ed assurdo. Ci dicono che siamo una pozzanghera di acqua sporca e ci camminano sopra o ci aggirano. Eppure la pozzanghera riflette il cielo. Dove è il cielo?
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