Se si guardano le persone vicino a noi come il nostro condominio e si abita in un quartiere di periferia si vedrà probabilmente una società polverizzata. Persone che non si conoscono o che si conoscono poco fra loro, anziani semiabbandonati, egoismo e indifferenza. In linea teorica non dovremmo scegliere tra amici e non amici, ma includere tutti, partendo dalla famiglia, condominio, quartiere, città, nazione e mondo. In pochi sono disposti a dare una parola gentile ad un semiestraneo e se lo fanno subito vengono considerati meno interessanti.
Lo scambio di azioni e di cose è poco incentivato e per sistemi di collaborazione maggiore c'è mancanza di persone affidabili atte a sostenerli. In linea teorica anche per i prestiti non ci dovrebbe essere bisogno delle banche basta mettere a disposizione il surplus e chiedere quando se ne ha bisogno. Ma serve una educazione perfino per chiedere ma anche e soprattutto per dare. Questo va fatto anche con aiuti di vario genere come per esempio lavori a casa. Quest'associazione è tendenzialmente laica ma rispetta tutte le religioni. E' un passo per migliorare il nichilismo ed il disfattismo che vediamo. L'idea è di porsi in modo aperto e servizievole ma sostenuto da un progetto. Non si tratta di dare aiuti in modo cieco. Ci si responsabilizza sul fatto che si tratta di dare e di ricevere. E' una nuova educazione non basata su individualismo e competitività. Il progetto prevede di partire dalla periferia per poi estendersi e diventare un modello di sviluppo. Le aziende continueranno ad esserci perchè i beni ed i servizi vanno prodotti. Si tratta di estendere fino a dove possibile una vita di condivisione e di comunione. Un altro punto importante è fornire un aiuto psicologico e spirituale. Per esempio alcuni problemi sociali nascono dall'eccessivo materialismo. Bisogna ricordare anche nei fatti che noi siamo fatti di energia e di spirito. Bisogna porre un argine alla negatività dell'idea della morte e delle malattie appunto capendo che non siamo il corpo ma siamo qualcosa di più libero, di più bello. Tutto questo con una nuova cultura. Condivisione è una delle parole chiavi. Ma non si tratta di comunismo. La cosa che deve essere condivisa è soprattutto lo spirito che ci accomuna tutti e ci collega. Ma non si tratta neanche di una nuova religione. Si tratta di un'associazione, quasi laica, che parte dal piccolo.
Lo scambio di azioni e di cose è poco incentivato e per sistemi di collaborazione maggiore c'è mancanza di persone affidabili atte a sostenerli. In linea teorica anche per i prestiti non ci dovrebbe essere bisogno delle banche basta mettere a disposizione il surplus e chiedere quando se ne ha bisogno. Ma serve una educazione perfino per chiedere ma anche e soprattutto per dare. Questo va fatto anche con aiuti di vario genere come per esempio lavori a casa. Quest'associazione è tendenzialmente laica ma rispetta tutte le religioni. E' un passo per migliorare il nichilismo ed il disfattismo che vediamo. L'idea è di porsi in modo aperto e servizievole ma sostenuto da un progetto. Non si tratta di dare aiuti in modo cieco. Ci si responsabilizza sul fatto che si tratta di dare e di ricevere. E' una nuova educazione non basata su individualismo e competitività. Il progetto prevede di partire dalla periferia per poi estendersi e diventare un modello di sviluppo. Le aziende continueranno ad esserci perchè i beni ed i servizi vanno prodotti. Si tratta di estendere fino a dove possibile una vita di condivisione e di comunione. Un altro punto importante è fornire un aiuto psicologico e spirituale. Per esempio alcuni problemi sociali nascono dall'eccessivo materialismo. Bisogna ricordare anche nei fatti che noi siamo fatti di energia e di spirito. Bisogna porre un argine alla negatività dell'idea della morte e delle malattie appunto capendo che non siamo il corpo ma siamo qualcosa di più libero, di più bello. Tutto questo con una nuova cultura. Condivisione è una delle parole chiavi. Ma non si tratta di comunismo. La cosa che deve essere condivisa è soprattutto lo spirito che ci accomuna tutti e ci collega. Ma non si tratta neanche di una nuova religione. Si tratta di un'associazione, quasi laica, che parte dal piccolo.
bello il tuo progetto di un'associazione di aiuto. Ma come farlo partire?
RispondiEliminaPiano piano. Prima spargendo la voce e spiegando bene di cosa si tratta. Poi con un logo e un volantino. Infine registrandola. Probabilmente sara un'associazione di promozione sociale. Poi con una festa di inaugurazione. Ma per ora e solo un'idea.
RispondiEliminama quando scrivi "Ma serve una educazione perfino per chiedere ma anche e soprattutto per dare. Questo va fatto anche con aiuti di vario genere come per esempio lavori a casa" Intendi come una sorta di scambio?
RispondiEliminaSì, scambio.
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