Spartito colorato

Spartito colorato

mercoledì 19 settembre 2018

La conoscenza che ti rende libero

Una persona dovrebbe capire chiaramente quale è il suo interesse. Scegliere un libro o un un percorso per lui importante. Studiarlo a fondo. Più volte. Applicare nella vita reale quello che ha studiato per diversi anni. Attendere di aver raggiunto una certa maestria in ciò che si fa e in come si vive.
Perdersi e poi stare stare nella normalità del vivere.
Riprendere il libro o il percorso a cui ci si è ispirati dall'inizio e leggerlo o percorrerlo al contrario. Dalla fine verso l'inizio, dimenticando tutto ciò che si è appreso fino a diventare una persona semplice, leggera, spontanea ed avere quella scintilla negli occhi che hanno solo i bambini.
E' successo qualcosa?
Ora sei libero. Non è importante quello che fai nella vita. Qualunque cosa tu faccia sei e rimarrai libero.


Alcuni spunti su attività pratiche.

Giocare a pallavolo in una normale squadra ma con un ruolo specifico.
Fare passeggiate nella natura in degli itinerari interessanti ma con un ritmo tranquillo ed un impegno moderato.



Fare trekking con impegno.


Imparare a suonare uno strumento musicale o insegnarlo.



Fare un lavoro artigianale, l'operaio specializzato o il tecnico informatico che è l'equivalente moderno.



Questo è uno schema che parla di centratura della persona usato per rendere delle persone con grandi disabilità in grado di poter decidere del proprio tempo e delle proprie scelte e non essere completamente dipendenti e passive rispetto all'esterno.
E' interessante quanto questo schema in realtà si può adattare in modo identico a qualsiasi manager, dirigente, ma anche politico o personaggio importante che in realtà ha un calendario di impegni sempre pieno. E' generalmente totalmente impegnato non rendendosi conto che in realtà non ha alcun controllo reale sulla propria vita che è interamente decisa da altri e vincolata alla propria azienda o ambiente sociale di cui fà parte e del quale è stato plasmato senza averlo scelto o poterlo modificare. Una persona ha scelto diciamo un campo di attività o un tipo di azienda piuttosto che un altro, ma non ha in realtà alcuna possibilità di poter modificare la società esterna.









lunedì 10 settembre 2018

Spunti per un progetto politico fuori di testa

Io ho un mio progetto politico che è molto interessante e sicuramente potrà stare bene a fianco o al posto del comunismo. Ma potrebbe anche sostituire il partito democratico o anche sostituire Salvini. E' ambizioso. Ed è adatto solo a persone sognatrici e poetiche.

Nella società che io auspico, tra non molto, cadranno i cellulari dal cielo gratuitamente, si dormirà sugli alberi, qualcuno in capanne di legno o a scelta casette fatte di pistacchi e ricoperte di ricci di castagna per proteggersi dalle intemperie e dagli intrusi, che ovviamente non esisteranno più perchè si sarà tutti felici.
Entrare in una capanna a scelta.
Se tu fossi un una zona non urbanizzata, senza elettricità e collegamenti quale rifugio sceglieresti per dormire e viverci per un periodo?













Questi progetti, a volte, sponsorizzati da reali imprese e ideati da veri studiosi servono a "guidare" l'evoluzione e le persone anche se i progetti non sono realizzabili o comunque non in maniera esatta come viene mostrata. Sono più che altro delle linee guida e delle immagini a cui ispirarsi. Un po' come quella storia zen in cui un condottiero promette delle terre piene di cose interessanti senza esserne sicuro, ma poi la storia ha motivato realmente le persone che poi hanno comunque vinto la battaglia e trovato qualcosa che cercavano e che volevano realmente.
Ma magari la cosa trovata era un po' diversa da quella descritta all'inizio... anche l'America è stata scoperta in questo modo.











domenica 9 settembre 2018

Affermare l'individuo: tra libertà e isolamento


Una metafora del concetto di individuo potrebbe essere un organismo unicellulare con una membrana che separa l'organismo dall'esterno. Il confine potrebbe essere fisico, psicologico, immaginario o spirituale.
Attraverso la membrana noi vorremmo scegliere se possibile, il più possibile, quali qualità, opinioni, o influenze esterne possono entrare e quali no.
E' chiaro che questo è la base di un individuo poichè altrimenti subiremmo qualsiasi influenza esterna anche sgradita o al di fuori della nostra natura e cesseremmo di esistere in quanto noi stessi diventando qualcosa deciso da altri o da circostanze che non possiamo gestire.
In oltre vorremmo anche poter interagire verso l'esterno e portare qualcosa di nostro.
In un certo senso è vero anche che se volgiamo interagire attivamente verso l'esterno qualcosa deve pur entrare verso l'interno. Ma è anche vero che non possiamo decidere in modo assoluto cosa entra e cosa no. Se per esempio decidessimo di essere indifferenti in modo assoluto diciamo verso una persona che soffre, anche lontana, o con cui abbiamo poca affinità, questa chiusura netta potrebbe portare al collasso della struttura chiusa.
Dovremmo in realtà accettare influenze minuscole o infinitesimali, parlando di persone, come se fosse empatia, anche con persone o creature molto distanti da noi o che non ci piacciono o con cui non abbiamo affinità. 
Con questi presupposti di influenza reciproca, ma selettiva, l'individuo, può avere una base stabile per esistere. 
Può essere auspicabile a volte che un individuo abbia una certa forza e coesione interna in modo da esprimersi bene nel sua ambiente, da colonizzarlo o per diffondersi o per procedere in senso evolutivo. Ma anche questo non in senso assoluto o infinito poichè in tal caso un individuo troppo chiuso, rigido o aggressivo o infestante si disgregherebbe proprio per queste sue caratteristiche.
Se l'individuo sia eterno o no dipende. Di certo non può essere eterno da solo. Ma dovrebbe dipendere la sua individualità, o una sua continuazione, dopo la disgregazione delle sua struttura psichica o cosciente, da qualcos'altro. E si potrebbe ancora chiedere questo qualcos'altro da cosa dipende e quanto è lungo il suo arco di esistenza. E se questo qualcosa affermasse di essere eterno dovrebbe mostrare cosa significa.
Io vorrei e voglio essere libero di decidere della mia vita, del mio futuro, e di relazionarmi con le persone che mi stanno vicino, nel modo migliore possibile. Vorrei e voglio essere l'artefice della mia esistenza e dare una direzione intenzionalmente, con il pensiero, volontà, cuore e corpo. Non vorrei e non voglio subire passivamente gli eventi esterni senza avere un controllo o che avvengono in maniera accidentale.
Ma ho un reale controllo della mia vita o di quello che succede o mi sto illudendo mentre in realtà la mia facoltà di scelta è moltissimo limitata e non mi piace per niente ammetterlo?
Se volessi essere realmente l'artefice della mia esistenza cosa dovrei fare?
Fino a che punto possiamo decidere cosa facciamo e a cosa andiamo incontro? Possiamo avere qualche forma di previsione o di controllo, di influenza o di regia anche sull'ambiente circostante?






Il mito sogna la realtà





Un cenno sulla scolastica

Con il nome di scolastica si intende normalmente il tentativo, sviluppatosi in epoca medievale, di conciliare ragione e fede all'interno del Crisitanesimo. Direi che è possibile ed auspicabile usare le parole ed il linguaggio per tale finalità.
Io sconsiglierei di cercare di dimostrare l'esistenza di dio ed eventualmente di spiegarla ad altri, possibilmente con mezzi gradevoli e lieti. Ma qualcuno potrebbe farlo.
Credo invece che qualcuno possa intuirne l'esistenza semplicemente attraverso la propria vita, ispirata, condotta dedicandosi al prossimo e ad una attività non fine a se stessa e non fine a se stessi. 
Credo in oltre che contrastare o combattere gli oppositori, sempre che esistano, sia generalmente inutile o sia quasi qualcosa di volgare o un segno di debolezza.
Ma qualcuno potrebbe fare anche questo.
E' possibile invece, per qualcuno, che abbia particolari requisiti personali, morali o che porti avanti una ricerca autentica e genuina, cristiana o non che arrivi ad una visione diretta in modo molto discreto e umile. E normalmente non sarà possibile spiegare o parlare della cosa ad un altra persona, perchè non si verrebbe compresi. Io mi soffermerei su questo.
Ma ciò che si vede dipenderà da ciò che siamo e da come vediamo la realtà o da cosa ci aspettiamo. Mentre se ciò avvenisse a più persone di formazione culturale o estrazione sociale diversa o meglio di aree geografiche distanti e vedessero qualcosa in maniera personale e soggettiva ma con delle caratteristiche comuni tra loro allora la "visione" avrebbe qualcosa di oggettivo e sarebbe fondata su fatti e sarebbe possibile analizzarla.







giovedì 6 settembre 2018

Fiore in cantina


oh Gesù chiedo la tua stima,
poca luce per dei germogli lunghi,
è una situazioni in cui diventan funghi.



 

lunedì 3 settembre 2018

Scegliere alcune note da approfondire

Normalmente ogni persona ha delle preferenze e delle inclinazioni. Gli interesseranno alcune note, o verrà incuriosito da una sola nota. La vorrà approfondire, adattare, sperimentare o scoprirne la provenienza. Alcune persone potranno comprendere, e gli potranno piacere, molte note. Quasi nessuno leggerà o comprenderà o si sentirà affine a tutte le note. Ma se da un lato una persona deve avere nella vita un certo tipo di personalità come una certa specializzazione nel lavoro, quindi magari fare una cosa molto bene (e ci saranno dei casi anche di persone ad altissima specializzazione) da un altro lato altre persone altrettanto capaci, o forse si più, desidereranno impegnarsi, dopo aver avuto delle conferme di capacità raggiunte, di impegnarsi proprio nelle cose che non sanno fare bene per una loro crescita personale il più completa onnicomprensiva possibile.

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Raccoglimento mattutino per affrontare la giornata

(Premetterei che ho problemi a svegliarmi e ad ingranare e in passato anche a fare colazione, quindi questa pratica può essere utile sia ad altre persone come me o ad altri che vogliono ispirarsi)

In passato prima delle 10:30 ero sempre abbastanza intontito. Ma anche il pomeriggio. Esistono persone che sono più attive la sera e persone che sono più attive la mattina. Io ho sempre avuto problemi la mattina a svegliarmi. Questo dipende dal nostro metabolismo. Quello di ognuno è diverso e potrebbe essere opportuno capire come è il nostro metabilismo, quando siamo più attivi e se in generale siamo persone lente, veloci, sportive, attive o meditative. Ognuno dovrebbe essere considerato in maniera specifica ed individuale. 
Poco dopo svegli, possibilmente la mattina presto, dedicherei 5 minuti per "sentirsi", per una preghiera, un pensiero o una intenzione.
Mi preparerei poi per avere un giusto sforzo emozionale e psicofisico. 
E' importante anche riconoscere se abbiamo dormito bene, se siamo esausti o carichi e di conseguenza predisporci o per gli esercizi mattutini (specifici per ogni persona) e poi affrontare la giornata realisticamente nel modo migliore possibile. Se siamo esausti e abbiamo poca o nessuna energia possiamo prenderne atto, rilassarci un minimo su questa idea e tarare i nostri obiettivi sulle nostre possibilità reali. Ma anche con un po' di ottimismo aspettando che le circostanze cambino.
Se siamo carichi ci possiamo prefiggere anche degli obiettivi più alti, per noi stessi ma anche a servizio del prossimo o di qualcos'altro. 

Possiamo se vogliamo e se siamo in grado alzare l'asticella delle nostre aspettative e ambizioni ed iniziare con questo antico proverbio:
Il mattino ha l'oro in bocca.

Se qualcuno è molto altruista, si sente capace ed è pronto per un lavoro duro potrebbe invece di cercare l'oro di donarlo. La struttura del mondo del lavoro sarà contro di noi e così come sono fatte la maggior parte delle persone non ci comprenderanno, quindi per fare questo serve anche una certa forma psicologica.
Per prepararmi agli esercizi, e quindi durante il raccoglimento mattutino, mi immaginerei di dedicare mente, corpo e cuore al lavoro-allenamento. E dovrei sentire qualcosa come una emozione di calore, bruciare o una immagine di luce forse dal cuore. Credo sia molto bella questa cosa. Penso che se sto bruciando la materia dei muscoli, del pensiero o della personalità per donarla agli altri potrebbe anche non accorgersene nessuno. Ma se lo faccio in questo modo, con una emozione che brucia dal petto qualcuno potrebbe vedere o sentire quello che sento.