Spartito colorato

Spartito colorato

domenica 7 ottobre 2018

Una nuova scoperta

(Sottotitolo: una poesia, un viaggio, delle teorie che è possibile verificare)

Ecco la spiegazione in sintesi della scoperta scientifica: la terra è rotonda invece di essere piatta.
Qualcuno mi dirà che lo hanno già scoperto e che sono arrivato qualche secolo in ritardo.
Vorrei parlare però di gruppi su facebook che sostengono che la terra è piatta con tanto di foto (modificate digitalmente o addirittura disegnate a matita) e se gli dici che non è vero ti dicono che sei pazzo e ti prendono pure in giro e se ci litighi ti cacciano dal gruppo. Questi maledetti terrapiattisti (che esistono realmente) sarebbero una specie di demoni generati dalla nuova onda di ignoranza che si sta diffindendo in questa età tecnologica.
Ora io avrei una piccola struttura teorica che descrive delle equazioni dalle quali risulta che la terra sia rotonda. Ma passerò invece direttamente alla verifica sperimentale in quanto questi terrapiattisti non ascoltano alcuna dimostrazione formale. La loro scienza è semplicemente: se non vedo non credo.
Allora ecco un piccolo esperimento. Siccome un mio amico ha una seconda casa ad una estremità della Kamchatcka potrei attraversare lo stretto che la collega all'altra estremità dell'Alaska. Ma ho qualche piccolo dubbio perchè da dove sto non riesco a capire esattamente le proporzioni e le distanze.
Per tale esperimento occorrono alcune condizioni. O una piccola glaciazione per cui il mare diventa ghiaccio e allora potrei anche attraversare lo stretto a piedi con uno zainetto e qualche equipaggiamento anche economico. Lo stretto non ricordo come si chiama ma è vicino a quello che viene chiamato "passaggio a nord-ovest", ma non è lo stesso passaggio.
In alternativa potrei anche andare da qualche persona neanche troppo ricca e richiedere un piccolo battello con equipaggio dalle tre alle cinque persone.
Non prometto di trovare oro nè di conquistare popolazioni anche perchè alla fine siamo sempre noi ma a testa in giù visto che come è noto la forza di gravità dall'altro capo del mondo funziona al contrario.
Il tempo di verifica dell'esperimento è circa una settimana. Non servono le tre caravelle mentre per la raccolta dei fondi proporrei delle donazioni diffuse di piccolissime somme (anche 50 centesimi) da parte di semplici cittadini. Ma molto meglio persone che credono nel progetto.
In cosa credono?
Nel paradiso. Tanto alla fine, come spesso succede, vedranno un piccolo miraggio, e poi continueranno ad andare avanti più o meno come facevano prima, ma con qualche nuova esperienza.
Però vorrei dire che si tratterebbe di qualcosa di più di un miraggio ma di meno di una persona in carne ed ossa. Tuttavia anche un gabbiano potrebbe indicare la presenza della terraferma. Mentre gli angeli mi dice il Cicap che non sono ancora stati avvistati. Maledetto Piero Angelo. Ma alla fine è un maschio o una femmina?

giovedì 4 ottobre 2018

Una vita scura e senza senso

(titolo originale: più scura e senza senso è la tua vita e più hai la possibilità di sviluppare il negativo nell'immagine corretta)


(...articolo da scrivere collettivamente in seguito...)
 

mentre la luce rossa in reatà serviva perchè era l'unica molto delicata in grado di preservare la pellicola senza alterarla. Che stavi pensando al sesso?




martedì 2 ottobre 2018

La crepa nel muro

Esistono dei muri che ci proteggono come una casa, una scuola. Esistono dei muri che ci limitano e che ci dividono, come l'orgoglio, il pregiudizio, il giudizio, l'avversione e l'odio. Queste prigioni ci sembra che ci rendono sicuri ma siamo in trappola. Combattere l'altro sembra che ci rende sicuri perché così scarichiamo le nostre paure e i nostri giudizi e limiti su qualcosa di reale, fisico, una persona, una idea o un gruppo di persone. Invece non stiamo garantendo la nostra sicurezza e stiamo alimentando la possibilità che l'altro ricambi questa avversione per poi continuare a giocare a ping pong tutta la vita senza che nessuno vinca mai, ma avendo fasi alterne e vivendo in questo limbo in cui tutti perdono sempre la battaglia più importante.
L'ignoranza è una prigione che ci limita e lo sviluppo della conoscenza ci può liberare. Infatti io sono uno studioso, un filosofo ed un poeta e qui la conoscenza può diventare a volte orgoglio, personalità, egoismo e ci carica di informazioni, che hanno un peso, un valore, un bagaglio da portarci a presso tutti i giorni e ogni passo che facciamo.
Esistono delle teorie sui limiti alla conoscenza. Sono molte e in molti argomenti diversi. Sono tutte anche loro conoscenze che definiscono quali sono i limiti delle conoscenze. Sono conoscenze anche queste, utili anch'esse, che ci alleggeriscono e che ci liberano ma che funzionano per così dire al contrario delle conoscenze che ci permettono di analizzare, di indagare e di esplorare in modo sistematico, metodico e scientifico. Sono scientifiche anche le teorie sui limiti alla conoscenza e c'è poco o niente di mistico o oscurantista dietro di esse. Partirei da Socrate che afferma di sapere di non sapere. E' un atto di umiltà fatto da una persona che ha fatto filosofia per tutta la vita fino ad arrivare ad una verità che non può essere spiegata con mezzi tradizionali ma indicata o spiegata anche all'inverso cioè dubitando e mettendoci in discussione. Una persona potrebbe anche avere delle conoscenze che, come una pistola, potrebbero permettergli di giudicare altri, di offendere o di condannare una persona. C'è anche chi magari è un po' presuntuoso e ha la mano vicino al pulsante che può sganciare un ordigno nucleare. Quel tipo di conoscenza è molto pesante perché alla fine siamo tutti responsabili delle nostre azioni e delle nostre conoscenze. Io quando vado in gita per esempio mi porto uno zaino normale, leggero, con il minimo indispensabile. Una bottiglia d'acqua, un panino, un keeway per la pioggia e se potrebbe fare freddo un maglioncino. E se la gita è di un giorno un paio di euro per una caffè dietro al quale fare una risata con gli amici.
In fisica esiste il principio di indeterminazione di Heisenberg per cui non è possibile sapere con precisione contemporaneamente la velocità e la posizione di un elettrone. Ma questo non è un nostro limite o un nostro modo sbagliato di guardare la realtà. La realtà contiene anche delle zone di nebbia ed è inutile che ci strofiniamo gli occhi per vedere se abbiamo del pulviscolo perché in quel caso dobbiamo prendere atto che attraverso la nebbia fitta non possiamo usare la vista più di tanto. Cionondimeno la nebbia può essere studiata come tutte le altre cose con gli strumenti giusti.
Passando alla matematica Godel ha dimostrato i teoremi di incompletezza che evito di riportare ma che comunque sono un passo molto importante per l'epistemologia e per evitare di cercare una verità ultima nella sola matematica. Sarebbe come dire che "la matematica è anche una opinione". Alcuni matematici che volevano basare la propria sicurezza psicologica su di essa rimarranno destabilizzati o delusi ma la matematica è una scienza come una altra e sceglierla come punto centrale per trovare una verità che si presume assoluta sarebbe un punto di vista parziale o dogmatico come potrebbe essere quello di ritenere la Germania una nazione superiore rispetto alle altre. Così questa teoria sui limiti della matematica può anch'essa essere utilizzata nel modo corretto. Non c'è alcunché per cui avvilirsi o sminuirsi. Se io non sono in grado di scalare a mani e piedi nudi una parete alta venti metri ne prendo atto e seguo un sentiero più lungo con una lieve pendenza compatibilmente con il mio fiato e le mie possibilità atletiche e con il mio tempo a disposizione, usando un buonsenso ed una pianificazione. 

C'è anche chi crede non so all'astrologia o ai tarocchi arrivando fino a sostenere che sono un metodo esatto per questo, quello e quell'altro motivo, con tanto di esempi pratici in cui hanno funzionato. Secondo me per esempio dietro ai tarocchi c'è molta saggezza. Non credo che funzionino come arte divinatoria e non me li sono mai fatti leggere. Ma credo che dietro ai tarocchi ci siano dei profondi archetipi che spiegano la natura umana e altre realtà e sono una chiave di lettura di alcune o molte caratteristiche umane, come Jung potrebbe anche confermare. Ma che siano una scienza esatta per predire gli eventi è un po' assurdo. Siamo al livello di mia zia che legge l'oroscopo sul quotidiano. Può essere un gioco per colorare una realtà noiosa e per viverla in modo interessante e per riflettere su argomenti critici ed importanti su cui mettere l'accento. Ma se leggo che oggi farò un incontro importante, visto che magari incontro varie persone al giorno, molte cose le potrei adattare a tale previsione e potrei essere io a scegliere a quale delle persone la previsione vorrei fosse indirizzata. In più io potrei anche dire "oggi l'oroscopo non ci ha preso proprio" mentre domani dire di sì e quindi continuare a leggerlo. Quindi l'oroscopo me lo sto creando mentre lo leggo come voglio io e secondo il mio punto di vista, considerato che le interpretazioni possibili sono varie e molteplici. Cionondimeno se anche l'oroscopo è fatto da una persona saggia che ha affetto per chi legge può essere appunto un gioco per colorare la realtà e per riflettere su alcuni eventi o concetti molto importanti che potrebbero passare inosservati. Ma è un gioco e niente di più.
Direi invece che chi può dovrebbe fare un normale percorso di studi accademici e se è insoddisfatto studiare temi filosofici e spirituali mentre le religioni le lascerei per chi cerca qualche verità fondamentale o per persone che di fronte a problemi o questioni che non possono e non sanno assolutamente risolvere come la morte o come esiste quello che esiste o perché c'è un perché si lasciano consigliare non essendo in realtà sicuri e non potendo verificare la veridicità del consiglio, situazione peraltro molto frequente. Quanti si mettono a verificare ogni singolo consiglio e ogni cosa che leggono e vedono? Questa cosa la faranno pochissimi specialisti mentre il resto delle persone non può e sprecherebbe del tempo a fare una cosa del genere. Sarebbe come se ogni persona reinventasse la ruota da capo.
L'ultima teoria sui limiti della conoscenza è quella di Forrest Gump quando dice "stupido è chi lo stupido fa". Che può essere visto come un apprezzare l'umiltà e l'ingenuità che c'è dietro ad alcune persone semplici e vere. E questi per me sono dei valori al pari di una laurea con il massimo dei voti. E a volte c'è anche molta saggezza sia un pochino volontaria dietro queste persone semplici e inconsapevoli. E questa cosa ha in se una bellezza che rischiara lo sguardo. Sennò come poter spiegare fenomeni come Paolo Brosio che afferma di aver visto la Madonna e c'è perfino qualcuno che gli crede. In questo c'è una certa bellezza ma anche verità ma per persone che hanno un certo punto di vista.
Io non vedo queste cose. Non le capisco proprio. Paolo Brosio per me è uno scemo che dice cose assurde. Potrei anche chiamare uno psicologo e chiedergli un parere.
Ma chi sono io per giudicare?
Direi in generale che ogni conoscenza è utile solo se ne conoscono i campi di applicazione ed i limiti altrimenti è pericolosa.
Allora è tutto relativo ed ogni conoscenza ha un suo ambito e non esiste alcuna conoscenza assoluta?
A me personalmente non interessa cercare una conoscenza assoluta e sto tranquillo così. Ma qualcuno invece si sentirebbe a disagio o instabile avendo questo modo di pensare.

   


mercoledì 19 settembre 2018

La conoscenza che ti rende libero

Una persona dovrebbe capire chiaramente quale è il suo interesse. Scegliere un libro o un un percorso per lui importante. Studiarlo a fondo. Più volte. Applicare nella vita reale quello che ha studiato per diversi anni. Attendere di aver raggiunto una certa maestria in ciò che si fa e in come si vive.
Perdersi e poi stare stare nella normalità del vivere.
Riprendere il libro o il percorso a cui ci si è ispirati dall'inizio e leggerlo o percorrerlo al contrario. Dalla fine verso l'inizio, dimenticando tutto ciò che si è appreso fino a diventare una persona semplice, leggera, spontanea ed avere quella scintilla negli occhi che hanno solo i bambini.
E' successo qualcosa?
Ora sei libero. Non è importante quello che fai nella vita. Qualunque cosa tu faccia sei e rimarrai libero.


Alcuni spunti su attività pratiche.

Giocare a pallavolo in una normale squadra ma con un ruolo specifico.
Fare passeggiate nella natura in degli itinerari interessanti ma con un ritmo tranquillo ed un impegno moderato.



Fare trekking con impegno.


Imparare a suonare uno strumento musicale o insegnarlo.



Fare un lavoro artigianale, l'operaio specializzato o il tecnico informatico che è l'equivalente moderno.



Questo è uno schema che parla di centratura della persona usato per rendere delle persone con grandi disabilità in grado di poter decidere del proprio tempo e delle proprie scelte e non essere completamente dipendenti e passive rispetto all'esterno.
E' interessante quanto questo schema in realtà si può adattare in modo identico a qualsiasi manager, dirigente, ma anche politico o personaggio importante che in realtà ha un calendario di impegni sempre pieno. E' generalmente totalmente impegnato non rendendosi conto che in realtà non ha alcun controllo reale sulla propria vita che è interamente decisa da altri e vincolata alla propria azienda o ambiente sociale di cui fà parte e del quale è stato plasmato senza averlo scelto o poterlo modificare. Una persona ha scelto diciamo un campo di attività o un tipo di azienda piuttosto che un altro, ma non ha in realtà alcuna possibilità di poter modificare la società esterna.









lunedì 10 settembre 2018

Spunti per un progetto politico fuori di testa

Io ho un mio progetto politico che è molto interessante e sicuramente potrà stare bene a fianco o al posto del comunismo. Ma potrebbe anche sostituire il partito democratico o anche sostituire Salvini. E' ambizioso. Ed è adatto solo a persone sognatrici e poetiche.

Nella società che io auspico, tra non molto, cadranno i cellulari dal cielo gratuitamente, si dormirà sugli alberi, qualcuno in capanne di legno o a scelta casette fatte di pistacchi e ricoperte di ricci di castagna per proteggersi dalle intemperie e dagli intrusi, che ovviamente non esisteranno più perchè si sarà tutti felici.
Entrare in una capanna a scelta.
Se tu fossi un una zona non urbanizzata, senza elettricità e collegamenti quale rifugio sceglieresti per dormire e viverci per un periodo?













Questi progetti, a volte, sponsorizzati da reali imprese e ideati da veri studiosi servono a "guidare" l'evoluzione e le persone anche se i progetti non sono realizzabili o comunque non in maniera esatta come viene mostrata. Sono più che altro delle linee guida e delle immagini a cui ispirarsi. Un po' come quella storia zen in cui un condottiero promette delle terre piene di cose interessanti senza esserne sicuro, ma poi la storia ha motivato realmente le persone che poi hanno comunque vinto la battaglia e trovato qualcosa che cercavano e che volevano realmente.
Ma magari la cosa trovata era un po' diversa da quella descritta all'inizio... anche l'America è stata scoperta in questo modo.











domenica 9 settembre 2018

Affermare l'individuo: tra libertà e isolamento


Una metafora del concetto di individuo potrebbe essere un organismo unicellulare con una membrana che separa l'organismo dall'esterno. Il confine potrebbe essere fisico, psicologico, immaginario o spirituale.
Attraverso la membrana noi vorremmo scegliere se possibile, il più possibile, quali qualità, opinioni, o influenze esterne possono entrare e quali no.
E' chiaro che questo è la base di un individuo poichè altrimenti subiremmo qualsiasi influenza esterna anche sgradita o al di fuori della nostra natura e cesseremmo di esistere in quanto noi stessi diventando qualcosa deciso da altri o da circostanze che non possiamo gestire.
In oltre vorremmo anche poter interagire verso l'esterno e portare qualcosa di nostro.
In un certo senso è vero anche che se volgiamo interagire attivamente verso l'esterno qualcosa deve pur entrare verso l'interno. Ma è anche vero che non possiamo decidere in modo assoluto cosa entra e cosa no. Se per esempio decidessimo di essere indifferenti in modo assoluto diciamo verso una persona che soffre, anche lontana, o con cui abbiamo poca affinità, questa chiusura netta potrebbe portare al collasso della struttura chiusa.
Dovremmo in realtà accettare influenze minuscole o infinitesimali, parlando di persone, come se fosse empatia, anche con persone o creature molto distanti da noi o che non ci piacciono o con cui non abbiamo affinità. 
Con questi presupposti di influenza reciproca, ma selettiva, l'individuo, può avere una base stabile per esistere. 
Può essere auspicabile a volte che un individuo abbia una certa forza e coesione interna in modo da esprimersi bene nel sua ambiente, da colonizzarlo o per diffondersi o per procedere in senso evolutivo. Ma anche questo non in senso assoluto o infinito poichè in tal caso un individuo troppo chiuso, rigido o aggressivo o infestante si disgregherebbe proprio per queste sue caratteristiche.
Se l'individuo sia eterno o no dipende. Di certo non può essere eterno da solo. Ma dovrebbe dipendere la sua individualità, o una sua continuazione, dopo la disgregazione delle sua struttura psichica o cosciente, da qualcos'altro. E si potrebbe ancora chiedere questo qualcos'altro da cosa dipende e quanto è lungo il suo arco di esistenza. E se questo qualcosa affermasse di essere eterno dovrebbe mostrare cosa significa.
Io vorrei e voglio essere libero di decidere della mia vita, del mio futuro, e di relazionarmi con le persone che mi stanno vicino, nel modo migliore possibile. Vorrei e voglio essere l'artefice della mia esistenza e dare una direzione intenzionalmente, con il pensiero, volontà, cuore e corpo. Non vorrei e non voglio subire passivamente gli eventi esterni senza avere un controllo o che avvengono in maniera accidentale.
Ma ho un reale controllo della mia vita o di quello che succede o mi sto illudendo mentre in realtà la mia facoltà di scelta è moltissimo limitata e non mi piace per niente ammetterlo?
Se volessi essere realmente l'artefice della mia esistenza cosa dovrei fare?
Fino a che punto possiamo decidere cosa facciamo e a cosa andiamo incontro? Possiamo avere qualche forma di previsione o di controllo, di influenza o di regia anche sull'ambiente circostante?






Il mito sogna la realtà





Un cenno sulla scolastica

Con il nome di scolastica si intende normalmente il tentativo, sviluppatosi in epoca medievale, di conciliare ragione e fede all'interno del Crisitanesimo. Direi che è possibile ed auspicabile usare le parole ed il linguaggio per tale finalità.
Io sconsiglierei di cercare di dimostrare l'esistenza di dio ed eventualmente di spiegarla ad altri, possibilmente con mezzi gradevoli e lieti. Ma qualcuno potrebbe farlo.
Credo invece che qualcuno possa intuirne l'esistenza semplicemente attraverso la propria vita, ispirata, condotta dedicandosi al prossimo e ad una attività non fine a se stessa e non fine a se stessi. 
Credo in oltre che contrastare o combattere gli oppositori, sempre che esistano, sia generalmente inutile o sia quasi qualcosa di volgare o un segno di debolezza.
Ma qualcuno potrebbe fare anche questo.
E' possibile invece, per qualcuno, che abbia particolari requisiti personali, morali o che porti avanti una ricerca autentica e genuina, cristiana o non che arrivi ad una visione diretta in modo molto discreto e umile. E normalmente non sarà possibile spiegare o parlare della cosa ad un altra persona, perchè non si verrebbe compresi. Io mi soffermerei su questo.
Ma ciò che si vede dipenderà da ciò che siamo e da come vediamo la realtà o da cosa ci aspettiamo. Mentre se ciò avvenisse a più persone di formazione culturale o estrazione sociale diversa o meglio di aree geografiche distanti e vedessero qualcosa in maniera personale e soggettiva ma con delle caratteristiche comuni tra loro allora la "visione" avrebbe qualcosa di oggettivo e sarebbe fondata su fatti e sarebbe possibile analizzarla.







giovedì 6 settembre 2018

Fiore in cantina


oh Gesù chiedo la tua stima,
poca luce per dei germogli lunghi,
è una situazioni in cui diventan funghi.



 

lunedì 3 settembre 2018

Scegliere alcune note da approfondire

Normalmente ogni persona ha delle preferenze e delle inclinazioni. Gli interesseranno alcune note, o verrà incuriosito da una sola nota. La vorrà approfondire, adattare, sperimentare o scoprirne la provenienza. Alcune persone potranno comprendere, e gli potranno piacere, molte note. Quasi nessuno leggerà o comprenderà o si sentirà affine a tutte le note. Ma se da un lato una persona deve avere nella vita un certo tipo di personalità come una certa specializzazione nel lavoro, quindi magari fare una cosa molto bene (e ci saranno dei casi anche di persone ad altissima specializzazione) da un altro lato altre persone altrettanto capaci, o forse si più, desidereranno impegnarsi, dopo aver avuto delle conferme di capacità raggiunte, di impegnarsi proprio nelle cose che non sanno fare bene per una loro crescita personale il più completa onnicomprensiva possibile.

 .

Raccoglimento mattutino per affrontare la giornata

(Premetterei che ho problemi a svegliarmi e ad ingranare e in passato anche a fare colazione, quindi questa pratica può essere utile sia ad altre persone come me o ad altri che vogliono ispirarsi)

In passato prima delle 10:30 ero sempre abbastanza intontito. Ma anche il pomeriggio. Esistono persone che sono più attive la sera e persone che sono più attive la mattina. Io ho sempre avuto problemi la mattina a svegliarmi. Questo dipende dal nostro metabolismo. Quello di ognuno è diverso e potrebbe essere opportuno capire come è il nostro metabilismo, quando siamo più attivi e se in generale siamo persone lente, veloci, sportive, attive o meditative. Ognuno dovrebbe essere considerato in maniera specifica ed individuale. 
Poco dopo svegli, possibilmente la mattina presto, dedicherei 5 minuti per "sentirsi", per una preghiera, un pensiero o una intenzione.
Mi preparerei poi per avere un giusto sforzo emozionale e psicofisico. 
E' importante anche riconoscere se abbiamo dormito bene, se siamo esausti o carichi e di conseguenza predisporci o per gli esercizi mattutini (specifici per ogni persona) e poi affrontare la giornata realisticamente nel modo migliore possibile. Se siamo esausti e abbiamo poca o nessuna energia possiamo prenderne atto, rilassarci un minimo su questa idea e tarare i nostri obiettivi sulle nostre possibilità reali. Ma anche con un po' di ottimismo aspettando che le circostanze cambino.
Se siamo carichi ci possiamo prefiggere anche degli obiettivi più alti, per noi stessi ma anche a servizio del prossimo o di qualcos'altro. 

Possiamo se vogliamo e se siamo in grado alzare l'asticella delle nostre aspettative e ambizioni ed iniziare con questo antico proverbio:
Il mattino ha l'oro in bocca.

Se qualcuno è molto altruista, si sente capace ed è pronto per un lavoro duro potrebbe invece di cercare l'oro di donarlo. La struttura del mondo del lavoro sarà contro di noi e così come sono fatte la maggior parte delle persone non ci comprenderanno, quindi per fare questo serve anche una certa forma psicologica.
Per prepararmi agli esercizi, e quindi durante il raccoglimento mattutino, mi immaginerei di dedicare mente, corpo e cuore al lavoro-allenamento. E dovrei sentire qualcosa come una emozione di calore, bruciare o una immagine di luce forse dal cuore. Credo sia molto bella questa cosa. Penso che se sto bruciando la materia dei muscoli, del pensiero o della personalità per donarla agli altri potrebbe anche non accorgersene nessuno. Ma se lo faccio in questo modo, con una emozione che brucia dal petto qualcuno potrebbe vedere o sentire quello che sento.






lunedì 27 agosto 2018

L'arte del leggero, del gigante e di tutti gli altri

...
da scrivere
...
Puoi entrare sia se sei un legger, sia se sei un gigante sia se si trovi nei vari stadi intermedi tra i due. Puoi studiare ed allenarti con noi.
...

martedì 21 agosto 2018

Fiori e fantasia


Fiore che spacca
ho vissuto considerato mezza tacca,
per questa rabbia che mi porto dentro,
dritto all'obiettivo faccio centro.

Fiore che canta
leggo ora ventitre e cinquanta,
ecco che scrivo nel momento,
se sto fermo il fuoco è spento.

Fiore devoto
accendo la mente e metto in moto,
adesso sento sto per capire:
l'umanità devo servire!

Fiore di altro
uno, tanti, zero in fila,
sono pochi e son pure centomila.

Fior di pupilla
muovendomi negli esseri lo sondo,
avanti e indietro in altro mondo,
con l'occhio fatto di scintilla.

Fiore alato
il mio cuore spera un altro stato,
di pace e gente sorridente,
ma vaffanculo presidente!

Fior di zanzara
partecipo volentieri a questa gara,
c'è chi copia ma gli altri sono perfetti,
sono in pace a far fuori questi insetti.

Fiore di santo
a me la vita ha dato tanto,
disgrazie e malumori ci sono stati,
che scompaiono per non essere mai nati.








lunedì 20 agosto 2018

Eroe nel tempo libero

Potresti dire che la verità è una terra senza sentieri. Ma se non sei il meglio del meglio del meglio dell'India, e nemmeno hai un angelo che ti parla e neanche fai parte della crème della crème dei sapienti allora sei dei nostri. Sei una persona normale. Anzi spero di no e che in realtà hai delle difficoltà, delle insicurezze e delle situazioni che ti limitano, che vuoi affrontare e migliorare. O qualcuno ti ha preso di mira e ti sta facendo del male senza un motivo. O stai subendo delle grandi ingiustizie. 

Più che per mostrarti forte, bello e vincente agli altri, cosa che potresti anche fare, sapendo in realtà che non sei così, potresti lasciarti ispirare per necessità di riuscire a combinare qualcosa nella vita e per raggiungere i requisiti minimi di una esistenza dignitosa ma senza scavalcare, mentire, fare il furbo o il prepotente.

Se ti dicono che sei un po' "sfigato" ma altruista meglio ancora. Hai più potenziale. 
Ci saranno delle tappe da superare e dei modi per valutare le capacità o le qualità raggiunte. E potresti diventare socievole, sciolto e perfino divertente o fare un po' di soldi o avere il tuo momento di successo. Ma le dinamiche relazionali acquisite con l'esperienza, così come le capacità e abilità sono espressione di te ma non sono te. Quello che sei lo sai solo tu. In relazione agli altri.


sabato 18 agosto 2018

Un lavoro normale

Conosco molte persone con talenti veri o presunti nel fare musica, nello scrivere testi, poesie letteratura o che si interessa di filosofia ad un livello un po' più profondo che se fosse un hobby. In generale è molto difficile guadagnarsi da vivere stabilmente con la musica, la scrittura, le conferenze o essendo un filosofo. E per guadagnarsi da vivere stabilmente con una tale attività è necessario avere un pubblico di riferimento a cui piace una certa cosa, una continuità nella produzione, ma anche a volte modificare il proprio lavoro secondo i gusti del pubblico, o ancora più sicuramente dover concludere qualcosa in tempi stabiliti e con una certezza del risultato. Anche probabilmente si andrà in contro a dei consigli dell'editore, produttore, casa editrice o delle accademie che daranno dei consigli, ma se si sceglieranno alcune strade in controtendenza i consigli diventeranno pressioni o anche tagli di fondi, chiusura di rapporti di lavoro e anche esclusione dal mondo del lavoro.
Io anche se quello che sto facendo, che ancora non so esattamente cosa sia e a quale tipo di creazione porterà, non penso vada contro alcunché, vorrei avere un lavoro normale e dedicarmi all'arte e alla filosofia nel resto del tempo senza necessità di dover vivere di arte o di scrittura la qual cosa distruggerebbe tutto il progetto di vita. Ma siccome con un lavoro normale non c'è alcun tempo libero se non per le cose vitali o una eventuale famiglia vorrei considerare un lavoro "normale" un lavoro part time anche non qualificato, come un impiegato, fare panini, lavorare in una libreria, per green peace, in una pizzeria, o in un ufficio. Esistono diverse persone con qualche talento o qualche potenzialità a cui potrebbe interessare una situazione del genere. Ma in generale è molto difficile trovarsi una situazione di vita del genere. Invierò qualche curriculum. Posso camminare molto, avere molta energia e fare le cose velocemente e precisamente. Lavorare in gruppo, sia come subordinato che dando delle indicazioni ma senza avere ruoli di responsabilità. Non vorrei avere delle qualifiche precise o molto approfondite o una formazione formale o accademica o una allenamento (anche se queste cose in realtà ce le ho ma non servono per il mio curriculum). Potrei essere un giovane con poca esperienza e molta volontà, un disadattato in cerca di una sua nicchia o un uomo adulto che ha perso il lavoro e non trova altro.
Ma questi tipi di persone cosa dovrebbero fare? Non so drogarsi, stare a casa dai genitori fino a 60 anni, suonare ai citofoni dei politici e dei responsabili del comune, fare la rivoluzione? 












  

Ti piace vincere facile?

(titolo originale: Ti piace vincere facile? Quali sono le regole del gioco?)

Ogni attività ha più o meno delle regole scritte o non scritte. Un militare cercherebbe appunto di usare la massima forza su un punto debole. In teoria dovrebbe evitare di uccidere civili, bambini o edifici, ma in realtà la logica militare alla fine fa anche questo. In teoria in un campo di battaglia ci potrebbe essere anche uno della croce rossa senza una maglietta visibile della croce rossa per qualche motivo. E quindi comunque la logica militare è intrinsecamente ingiusta. E secondo me sarebbe sbagliata perfino di fronte ad una persona addestrata che sa come muoversi su un campo di battaglia e che è disposto ad uccidere e quindi io potrei essere autorizzato a farlo a mia volta. Ma anche se secondo me la logica è sbagliata avrei dei dubbi ad attuare una pace imponendola contro la volontà di qualcuno che invece vorrebbe fare la guerra per qualche motivo che non condivido.

Così un capo di stato per difendere gli interessi di uno stato potrebbe essere autorizzato (ed è successo) anche ad uccidere una persona senza avere una certezza totale del motivo che muove una tale persona.

Così diciamo uno squalo della finanza per esempio uno di quelli che riesce a far fallire una azienda per poi comprarla a poco e rivenderla a pezzi avendone però un guadagno certo sta seguendo una sua logica di successo e di guadagno andando contro ad altre forze più vulnerabili e che richiedono un equilibrio più complesso ma più costruttive ed utili per la società.


Così esistono i venditori senza scrupoli che o per formazione o per necessità impellente di denaro o per semplice stupidità e insensibilità riescono a stipulare dei contratti a loro vantaggiosi ma distruggendo sia la fiducia generale ma ancora peggio la fiducia nei normali rapporti umani verso uno sconosciuto.

Così io potrei fare delle promesse non reali ad una ragazza giovane ed ingenua mostrando belle parole, sicurezza o qualcosa di prestigioso per avere un qualche tipo di soddisfazione di durata breve o media.

Anche una bella ragazza potrebbe affascinare magari un ragazzo con molte insicurezze o incertezze e che magari non riesce a relazionarsi con l'altro sesso da molti anni e magari "rubargli" il suo amore non ricambiato o fargli rivelare una conoscenza intima o farsi fare dei regali.

Così potrei, ma non lo faccio, avvicinare una ragazza minorenne, farle dei bei sorrisi, darle un fiore, e magari proporgli una mia idea politica o della società.

O potrei trovare un bambino di dieci anni per strada che sta giocando con un pokemon, rubarglielo e scappare, con un grande senso di soddisfazione per l'impresa raggiunta.

Mentre invece le competizioni e gli sport fanno parte di ambiti con regole formalizzate e quindi uno sa di cosa si tratta. A me piacciono molto anche gli sport dilettantistici o fatti per la salute o per altri motivi ma non li impongo al di sopra degli sport agonistici. Sono una alternativa. Per quanto mi è capitato di lottare facendo una arte marziale con una ragazza e uscirne con diversi lividi. Per me l'arte marziale è un hobby-sfogo per la salute e la coordinazione psicofisica anche per compensare un lavoro di ufficio sedentario. Ma se per qualcuno vincere in un normale allenamento è la cosa più importante del monde e per potermi allenare devo tornare a casa con dei lividi anche con possibilità di infortuni e quindi discontinuità di un allenamento allora dovrei andare in un posto diverso e confrontarmi con persone simili al mio modo di vedere le cose. Può essere anche normale per una ragazza di avere delle motivazioni psicologiche di rivalsa o di affermazione anche sul sesso maschile più che altro per vincere delle insicurezze. Però se non si è in una situazione di guerra non ha senso praticare una attività con dei rischi di infortuni. Almeno per me.
Ma c'è una guerra in corso? Per qualcuno la guerra è permanente, anche nel lavoro. Io scelgo la felicità.













martedì 14 agosto 2018

Che cos'è la liberta?

(titolo originale: Che cos'è la libertà e come la vedo dal mio punto di vista)


Prima di leggere quello che scrivo vorrei chiedere a te che leggi cosa è la libertà dal tuo punto di vista personale? Chieditelo per trenta secondi e poi continua a leggere.

E' stare con gli amici. Potersi fidare e ricordarsi quello che si è fatto insieme.
E' avere una famiglia, essere liberi di poter decidere della propria vita, e di avere un piccolo calore a cui tornare.

Poter essere indipendenti economicamente e affettivamente.
Poter viaggiare in nuovi posti, nuovi confini, a volte anche ostili. Farsi ospitare spendendo poco.
Vorrei essere libero di affermare la mia idea, di metterla in pratica e di confrontarmi con un altro con idea affine alla mia o che non gli piace.

Vorrei essere libero e felice come una farfalla.
Vorrei poter suonare il piano ed esprimere quello che ho dentro.

Vorrei poter puntare all'eccellenza ed essere riconosciuto per quello che ho fatto.
Vorrei poter respirare, e non morire asfissiato, anche se so che l'ossigeno, come ciò che mangio, come i miei legami affettivi, ma perfino me stesso non sono stati creati da me o sono cose su cui ho il controllo.
Vorrei una Porsche e una ragazza giovane e bionda.

Vorrei essere amato veramente e avere vicino una persona anche nei momenti difficili perché mi ama non per un benessere momentaneo o che ho creato per essere apprezzato ma per qualcosa di più profondo.
Vorrei una casa, dei vestiti e poter decidere dei miei spostamenti.
Vorrei un lavoro.
Vorrei fare delle gite in mezzo alla natura e in altre città.
Vorrei fare il vagabondo e suonare il flauto agli angoli delle strade, con una melodia molto leggera, che si confonde con le note del vento.

Vorrei poter difendere le cose, persone e idee che sono a me care, anche se so che qualche tipo di incertezza potrebbe rimanere.
Vorrei poter sviluppare conoscenze al di sopra di quello che viene comunemente ritenuto vero o giusto.
Vorrei avere la libertà, rara e preziosa, di poter abbracciare e scambiare gentilezze, in modo anche occasionale, senza secondi fini e senza legami. Ma lo so... è solo un sogno.

Vorrei esplorare mondi sconosciuti.
Vorrei lottare con un orso bruno a mani nude sapendo che ho poche possibilità di successo, ma potrei perdere dignitosamente.

Esistono in oltre altre idee di libertà ascetiche, trascendenti o in altri piani dell'essere... ma queste non sono per persone normali. La maggior parte delle persone non è in grado di rinunciare all'amore di coppia.











martedì 7 agosto 2018

Riguardo la disciplina mentale e psicofisica

Consiglierei sia a quelli che hanno o che credono di avere delle idee interessanti o innovative, sia ad una persona qualunque, ma soprattutto a chi sta vivendo un momento di difficoltà, e quando la situazione lo permette, di dotarsi di una autodisciplina.
E se non siete in grado di autodisciplinarvi trovate pure un formatore o un maestro che lo faccia gratuitamente o dietro compenso. Io invece potrei al massimo interagire per un breve periodo senza dare indicazioni precise.
Il modello per chi vuole sviluppare nuovi ambiti della conoscenza è quello del genio e regolatezza. Ma ancora di più genio-ingenuo. Che non è una contraddizione in termini ma la semplice idea, molto diffusa sia in ambiti universitari che in di formazione, che dopo aver strutturato teorie o pratiche complesse e articolate se la cosa non la rappresenti come molto semplice significa allora che non la hai compresa bene. Oltre alla comprensione poi serve molto duro lavoro.
Su quali pratiche mettere in atto sia a livello di pensiero che a livello di esercizio fisico (con il corpo), ma anche a livello di come ci rappresentiamo la realtà non consiglierei degli esercizi specifici ma di cercare in giro. Ce ne sono molti. Consiglierei sicuramente di personalizzarli ma anche di inventarne dei nuovi. E se alcuni esercizi esistenti vi calzano alla perfezione allora avete trovato la vostra strada: non siete dei nostri. O siete su questo blog solo di passaggio in quanto io mi sto riferendo prevalentemente a persone fuori dalle righe e dalle strutture sociali e che hanno bisogno di cose completamente diverse e nuove. Mentre invece i veri affezionati del blog più probabilmente lo leggeranno per mezz'ora alla settimana perchè questa è l'impostazione principale del blog. E se qualcuno dovesse farne uno studio approfondito e ricavarne una ispirazione o una strada per lungo termine lo faccia pure mentre per me scrivere è poco più di una passione.







 

lunedì 6 agosto 2018

Figli di un do minore

In un certo senso se si tratta una persona con qualche difficoltà o con qualche problema con indifferenza o senza spirito di aiuto e fratellanza non perchè non si è in grado di aiutarli ma perchè non si crede sia giusto, non si ha la volontà o si pensa di essere superiori è possibile poi essere costretti a doversi immedesimare nella loro stessa situazione. Anche nel breve termine.
Allo stesso modo è sbagliato trattare male, ignorare o disprezzare una persona che ci sta dando un esempio positivo di etica, di comportamento o di saggezza, diciamo una figura che ha qualcosa da dire agli altri.

La maggior parte delle persone è nel mezzo e ha diritto a rimanere quella che è facendo attenzione a questi due limiti. Io personalmente sono per aiutare in modo specifico una tipologia di persone che soffrono e stanno male ma hanno una elevata sensibilità e creatività e anche qualche capacità o forma di resistenza. Poi ognuno ha le proprie inclinazioni, i propri gusti e si identifica di piu o di meno in un certo tipo di persone. E' anche giusto aiutare se stessi per aiutare gli altri. E quindi avere prima una stabilità e poi aiutare o fare qualcosa di costruttivo. Potrebbe anche essere possibile fare il proprio percorso solo essendo se stessi e non seguendo nessuno di questi due estremi ma allora si starebbe fuori dal mondo.





giovedì 26 luglio 2018

Patterns of understanding in the philosophy of human development

(Traduzione approssimativa: Schemi di comprensione nella filosofia dello sviluppo umano)

Il titolo è in Inglese perchè il binomio "Pattens of understanding" mi sembrava interessante così come è a volte usato dalla cultura e dalla scienza anglosassone. Dal mio punto di vista per spiegare lo sviluppo umano, come e perchè viene enfatizzato, e direzionato tramite l'educazione dai bambini e poi dallo studio scolastico, dalle istituzioni scientifiche universitarie fino a quelle religiose ed econimiche e perfino dalla letteratura e filmografia e dalla musica e dalle attività sportive c'è bisogno di una breve giustificazione filosofica. Io sto coniando e lanciando il seme di questa "filosofia dello sviluppo umano" perchè ci sia confronto e venga spiegato il perchè di certi sistemi educativi e culturali e di certe attività umane promosse da alcuni sistemi ideologici, politici ed economici e sia chiaro in quale direzione portano, quali limiti hanno e quali alternative ci sono. Il dialogo è tra coloro che leggono questo articolo con la proposta di usare questi metodi che sto proponendo e questi concetti di saggezza generale come punti generali di contatto e di riferimento.
Una cosa di base che noterei subito guardando il mondo e la società è che c'è un controllo più o meno assoluto di una questione così critica e cruciale per lo sviluppo dell'umanità come quella che vorrebbe decidere o supervisionare quale è la strada che si vorrebbe intraprendere. Il controllo quasi assoluto c'è nei mondi anglosassoni dove si sbandiera ossessivamente un tipo di ideale della libertà e un modo specifico di intendere la libertà come pure c'è in seno al Cristianesimo in particolare Cattolico. E c'è anche in paesi che hanno anche esteriormente l'aria di dittature come quella Cinese o un po' meno marcate come la Russia. Io inizierei a promuovere dei piccoli spazi in cui le persone potrebbero da bambini e da adolescenti esplorare liberamente la realtà che le circonda iniziando a muovere il corpo, a camminare, a muovere lo sguardo, a toccare gli oggetti, a capire le forme, a capire che se uno da una spinta ad un altro bambino quest'altro piange o gli restituisce la spinta a seconda del suo carattere, fino a formarsi un seme della personalità e poi un pensiero strutturato ed una rappresentazione consapevole di se stesso e del mondo che c'è intorno, per poi provare anche a metterla in discussione dopo che si è creata e si è in grado di avere un lavoro autonomo e si è liberi di fare scelte indipendenti a livello personale e lavorativo. I bambini di dieci anni per esempio almeno in Italia, ma anche nei paesi anglosassoni ricevono delle grandi pressioni psicologiche , insieme a molto affetto, basati sulle paure dei genitori che sono spesso irreali e non permettono loro di esplorare il mondo fisico e delle proprie idee e sensazioni in modo libero. Il genitore secondo me dovrebbe osservare con attenzione ed affetto il bambino da una certa distanza e lasciarlo libero, per intervenire, con tranquillità e fermezza solo in caso di un pericolo reale e lasciare con pazienza che il bambino esplori con curiosità, anche correndo quei piccoli rischi che può gestire, e fare entrare il bambino in zona di "lieve pericolo" più e più volte per farlo confrontare con la realtà senza intervenire in maniera psicologicamente coercitiva per far evitare che il bambino in un eventuale futuro possa mettersi in un pericolo eventuale. Bisogna poi ovviamente nel caso il bambino abbia paura ed insicurezza offrire affetto e calore umano quando ne ha bisogno a sua richiesta. Senza parlare di questa fase di apprendimento, a mio avviso, non si può parlare di alcun tipo di conoscenza o di mente umana o tecnologica o virtuale perchè non le riconoscerei alcuna base reale o poche o deformate capacità cognitive. O bisognerebbe spiegare e giustificare quale basi di realtà abbia una mente generata diversamente in modo artificiale o divino. Quindi secondo il mio avviso se la mente non ha una possibilità di libera esplorazione di quello che è esternamente ed interiormente confrontandosi regolarmente con il suo senso di insicurezza e di sicurezza e sapere ciò che la limita rispetto al suo senso di sopravvivenza fisica e psicologica non ha alcuna realtà o avrebbe una realtà che dovrebbe essere spiegata in qualche modo. Quindi in un certo senso una mente dovrebbe conoscere quale è il suo grado di libertà e io suoi orizzonti e le proprie limitazioni e dovrebbe conoscersi e relazionarsi all'esterno in base a queste conoscenze che ha acquisito spontaneamente ed empiricamente ed ha poi potuto spiegarsi e conoscere con il pensiero e le proprie emozioni. Senza questi requisiti la mente potrebbe essere meccanica, quindi non libera, e quindi una entità inanimata, o non conoscere i propri limiti e quindi non avere una sorta di senso o istinto di sopravvivenza o sensazione di vivere, e quindi ancora una entità inanimata, alcuna consapevolezza di ciò che è in relazione a come si è formata anche con un pensiero strutturato e quindi una mente inconsapevole, che ancora non è una mente o sono menti virtuali e non umane.
In alternativa ai canali tradizionali di formazione delle persone tramite l'educazione e poi lo studio nelle istituzioni culturali e scientifiche, proporrei, per i pochi casi che potrebbero riuscire a farlo e ne avessero dei benefici dei percorsi di studio indipendenti, scelti autonomamente dalla persona, che comunque dovrebbe avere una conoscenza chiara, di tipo anche accademico, ma magari senza aver alcun titolo di studio, scientifica ma anche culturale-storica o religiosa o anche di una disciplina o scienza che non esiste e che vuole creare e che rappresenta un nuovo modo di osservare la realtà e di pensare e di muoversi nel mondo, con i suoi metodi di lavoro, le sue possibilità di sviluppo e di portare dei risultati e i suoi limiti conseguenti ai metodi, alla tecnica e alle basi teoriche che ne caratterizzano le modalità e lo sviluppo. E comunque ancora direi che un approccio è secondo me valido, utilizzabile o metodico, solo se conoscendone le modalità con cui si sviluppa e con cui è stato creato e le basi teoriche su cui si è costruito sa quali sono i suoi limiti e i casi in cui non può fornire delle risposte attendibili. E questo sapere le basi e i limiti non è limitante come potrebbe sembrare ma è la base della consapevolezza e del confronto. E anche la teologia e la religione in quanto conoscenze rivelate o che non seguono i criteri storici, culturali o scientifici hanno una limitazione, almeno di applicazione nel mondo, dovuti e connaturati proprio al proprio carattere rivelato o mistico-religioso.
Comunque sono abbastanza contrario a creare delle discipline ibride tra scenze ufficiali e mistica o religione, a parte casi molto particolari, o che comunque non sono in realtà degli ibridi ma solo l'una o l'altra cosa. Sia a discipline di tipo di sviluppo del potenziale umano a partire da conoscenze pseudoscientifiche o psudomistiche, sia a discipline che dichiarano di essere scientifiche ma che non ne applicano realmente le metodologie e non ne seguono i criteri.
Invece io qui vorrei proporre un approccio all'apprendimento e al modo di pensare e di rappresentarsi la realtà e di strutturare la mente che non è del tutto nuovo ma è stato preso da altri ambiti in cui ha dato ottimi risultati e riutilizzato come modo per guardare la realtà e quindi per strutturare la propria mente ed il proprio pensiero in una modalità nuova, che non serve per sviluppare il potenziale umano, non è una scienza ufficiale che guarda il mondo esterno separato da se stessi e lo analizza con i metodi della scienza e non è una religione che postula rivelazioni o verità divine a cui le persone non possono normalmente accedere o che presumono l'esistenza di fenomeni sovrannaturali o sovrasensibili non spiegabili altrimenti che con la religione stessa. Ma contiene una comprensione e delle nozioni dell'etica e la pratica di virtù non assolute o rivelate e spiegabili o comprensibili sebbene presupponga la possibilità di cambiare il proprio modo di essere e di guardare la realtà ed è quindi una filosofia.
A parte i metodi conosciuti e tradizionali della filosofia intendendo con questo termine i sistemi di pensiero che si sono sviluppati a partire dall'antica grecia e che anche nel mondo moderno portano questo nome con un significato generalmente univoco ma anche facendo riferimento a sistemi di pensiero mistico-religiosi che però sono spiegabili a parole o comunque con le parole sono intuibili o ancora che tramite l'uso del linguaggio possono "ispirare" le persone anche con un linguaggio poetico o gradevole oppure molto analitico e strutturato e quindi sistemo orientali, Indù o Buddisti o di filosofia-mistica occidentali, vorrei proporre qui un metodo di strutturare il pensiero attraverso un insieme di schemi di comprensione (patterns of understanding), ognuno abbastanza piccolo, studiabile singolarmente, comprensibile e applicabile per osservare la realtà da quel punto di vista senza negare gli altri punti di vista. Ognuno abbastanza universale e con ampia applicazione sia nel mondo umano, nell'ambito scientifico, privato o in altri ambiti e ognuno spiegato abbastanza correttamente e sintetizzato in poche pagine, un nome e degli ambiti di applicazione e dei limiti. Un insieme di questi piccoli e completi schemi di comprensione possono formare una "mente" se supportati da un organismo o macchina biologica che abbia una storicità, nel senso che ci sia una traccia di come sia venuto alla luce, conosca i suoi limiti di comprensione e di esistenza o sopravvivenza ed abbia una esistenza fisica o un modo di interagire con il mondo che chiamiamo "materiale". Non approverei o non crederei invece l'esistenza di una "mente" che non abbia una giustificazione storica e non abbia o non conosca i propri limiti esistenziali, fisici o psicologico-animici e sia quindi eterna o immutabile e che possa "far vivere" questi schemi di comprensione.
Questi schemi di comprensione potrebbero riguardare tipi di conoscenze trasversali per disciplina e campo di applicazione e che si ripetono simili e quasi mai uguali nella mente, nella natura e nella realtà o nei modi e nelle strategie di agire e di risolvere i problemi o nei modi in cui gli oggetti fisici, organici e non, sono costituiti. Quindi questi sono una serie di principi generali in un certo senso.
Ne cito alcuni noti e anticamente conosciuti e applicati e ancora validi ai giorni nostri per inquadrare meglio una idea così astratta, vaga e poco definita.
Parlando di lotta o di strategia militare citerei quello che bisognerebbe, per vincere, applicare la massima forza in un punto abbastanza piccolo in cui c'è la massima debolezza o criticità dell'avversario. 

Parlando di dinamiche tra guerra e pace citerei il principio secondo cui chi pratica la pace dovrebbe avere la supervisione o il controllo di chi pratica la guerra.
Parlando di rapporti umani citerei quello secondo cui non dovrebbe fare agli altri quello che non vorrebbe essere fatto a se stessi o vorrebbe fare agli altri ciò che vorrebbe essere fatto a se stessi. Questo nella misura in cui riconosca questa identità o questa specularità o pari dignità tra se stesso e un altro.
Citerei anche dei principi specifici per delle discipline per la progettazione del software, per la costruzione di edifici o per i propri spostamenti, sicurezza o per fare un lavoro o su come educare, insegnare e aiutare.
Potrei anche citare la massima che dice così in altro come in basso. Che non è solo una massima esoterica, ma la si ritrova nella struttura del cosmo come nelle particelle, come nell'organismo umano, come nei frattali e in alcune piante.
Ci sono anche principi ancora più ovvi e scontati che invece non applichiamo.

Come per esempio se vedi che una cosa è sbagliata o ha un problema e ne trovi un altra miglore o più adatta dovresti modificare la cosa che stai facendo o i metodi che usi o te stesso. E questo principio del "perfezionamento" in realtà ha anche dei limiti e non può essere applicato all'infinito o indiscriminatamente con un pensare "ingegneristico" perchè in realtà con un metodo di perfezionamento infinito o di continuo sforzo a migliorare spesso si segue un binario fisso e non si risolveranno mai altri tipi di problemi o guarderà mai la nostra realtà da un altro punto di vista o non si potranno mai raggiungere certi tipi di conoscenza. 
Un altro principio è quello, anche questo in teoria ovvio, che se vedi una persona migliore di te in qualcosa o in generale, ma anche in una cosa piccola, potresti essere abbastanza umile da apprendere da lui quella cosa che tu non sai qualunque sia il tuo livello di conoscenza e di sviluppo e qualunque sia il suo anche a costo di essere estremamente umile e di dover rinunciare ad una certa egoicità o certa sicurezza e privilegi, questo sia che l'altra persona sia un maestro o una persona qualunque.
Altri schemi per esempio biologici dicono che la vita tende sempre ad espandersi e a crescere, ma anche questi schemi hanno dei limiti e delle eccezioni e le forme di vita che non tendono a crescere o ad espandersi ma potrebbero anche crescere e deperire sia contemporaneamente che a fasi alterne che come succede nel mondo materiale con i cicli di nascita, crescita e morte.
Un altro principio è che più o meno ogni pensiero o frase o concetto o cosa che vediamo può essere visto da più direzioni o ha più versi di quanti pensiamo o ci rappresentiamo. Ed in parte questa struttura a schemi di comprensione piccoli, separati ed interconessi permette molte percorrenze e relazioni o similitudine dall'uno all'altro. E così è fatta anche la realtà materiale, il pensiero e la materia.
Un altro principio è di mantenere più semplicità di quanto si immaginerebbe o si vorrebbe fare.

Un altro è di applicare gentilezza in generale nelle relazioni umane ma perfino con gli oggetti e le parole anche scritte, leggendo o scrivendo, e quasi sempre se ne ricavano dei benefici.
Un altro principio è che è possibile analizzare e quindi separare in parti e in fasi più o meno ogni cosa, idea o processo per approfondire e spiegare alcune cose e poi è possibile sintetizzare di nuovo una analisi dettagliata e strutturata in una entità semplice, coerente e organica in modo di poter appicare praticamente, facilmente ed elegantemente le cose che si è compreso non dovendo pensarci mentre le si applica.

Collegato a quest'ultimo è il concetto di svelare e velare una conscenza, tecnica o cosa. Normalmente quando si applica una conoscenza di cui si ha la padronanza non ci si pensa e non la si spiega contemporaneamente mentre la si applica. E in un certo senso mentre la si applica elegantemente e con maestria non la si conosce più ma la si è integrata nel proprio essere ed in quel momento è di nuovo celata alla vista. Poi la si può di nuovo dedurre dal comportamento e capire o analizzare, magari da altri o da se stessi per un ulteriore approfondimento.
Un altro principio è che una verità se è guardata da più punti di vista contemporaneamente diversi e che danno risultati simile ma non identici ha un grado di verità più profondo di una verità detta da un solo punto di vista.
Un articolo di questo blog potrebbe esser visto come uno specifico schema di comprensione, mentre un altro potrebbe spiegare tutto il blog da un punto di vista e un altro ancora spiegare l'intero blog da un altro punto di vista.

Parlando della mia visione e percezione di quello che viene definito e pubblicizzato come "sogno Americano" direi che il principio secondo il quale ogni persona potrebbero avere diritto indipendentemente dalla situazione di partenza, sociale, economica, culturale o etnica avere diritto a realizzare la felicità, in questa vita, purchè si sia disposti ad un impegno ed uno sforzo, anche estremo se si dispone di qualche capacità e talento, ma anche con poche capacità e talento. Io vedrei così il principio di libertà ad essere felici su cui si potrebbe basare l'America (del nord) anche senza che sia necessario un enorme apparato militare, tecnologico e mediatico per la difesa dello stesso o per la critica o l'attacco dei nemici, ma forse possibilmente perfino senza quel tipo di sistema economico, ma con altri meccanismi di regolazione delle relazioni sociali, commerciali o dei meriti, delle virtù acquisite o dei valori.
Ora vorrei parlare brevemente di persone robotizzate o con il codice a barre o trattate come prodotti commerciali o come persone con un libero arbitrio vincolato o senza libero arbitrio.
Vorrei introdurre un ultimo schema di comprensione che ho capito e verificato sulla libertà. Questo schema dice che la nostra percezione della libertà si può, a seconda del nostro grado di consapevolezza e della nostra situazione, ampliare o ridurre. E vorrei dire che per ogni volta che il nostro libero arbitrio sembra ridursi sempre di più e pensiamo di essere subordinati, schiavi o che ci stanno privando della nostra libertà, se questa cosa è reale ed il nostro libero arbitrio si stà riducendo è sempre possibile entrare con fiducia in un imbuto o singolarità dove il libero arbitrio sembra restringersi all'infinito fino a scomparire per poi entrare in un altro stato di coscienza o mondo in cui c'è un grado di libertà superiore. E questo è il principio secondo il quale la coscienza e la persona, singole ed in gruppo, si evolvono secondo salti e balzi o secondo dei cicli. Quindi vorrei incoraggiarvi e darvi fiducia in quasiasi situazione siate o credete di essere specialmente se la situazione è disagevole, critica o sofferente o di ridotta libertà, e più critica e più avete la possibilità di evolvere e di svilupparvi. Se non ci fossero queste situazioni sarebbe impossibile o ancora più difficile evolvere.