Spartito colorato

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lunedì 21 aprile 2014

Associazione di aiuto reciproco

Se si guardano le persone vicino a noi come il nostro condominio e si abita in un quartiere di periferia si vedrà probabilmente una società polverizzata. Persone che non si conoscono o che si conoscono poco fra loro, anziani semiabbandonati, egoismo e indifferenza. In linea teorica non dovremmo scegliere tra amici e non amici, ma includere tutti, partendo dalla famiglia, condominio, quartiere, città, nazione e mondo.  In pochi sono disposti a dare una parola gentile ad un semiestraneo e se lo fanno subito vengono considerati meno interessanti. 
Lo scambio di azioni e di cose è poco incentivato e per sistemi di collaborazione maggiore c'è mancanza di persone affidabili atte a sostenerli. In linea teorica anche per i prestiti non ci dovrebbe essere bisogno delle banche basta mettere a disposizione il surplus e chiedere quando se ne ha bisogno. Ma serve una educazione perfino per chiedere ma anche e soprattutto per dare. Questo va fatto anche con aiuti di vario genere come per esempio lavori a casa. Quest'associazione è tendenzialmente laica ma rispetta tutte le religioni. E' un passo per migliorare il nichilismo ed il disfattismo che vediamo. L'idea è di porsi in modo aperto e servizievole ma sostenuto da un progetto. Non si tratta di dare aiuti in modo cieco. Ci si responsabilizza sul fatto che si tratta di dare e di ricevere. E' una nuova educazione non basata su individualismo e competitività. Il progetto prevede di partire dalla periferia per poi estendersi e diventare un modello di sviluppo. Le aziende continueranno ad esserci perchè i beni ed i servizi vanno prodotti. Si tratta di estendere fino a dove possibile una vita di condivisione e di comunione. Un altro punto importante è fornire un aiuto psicologico e spirituale. Per esempio alcuni problemi sociali nascono dall'eccessivo materialismo. Bisogna ricordare anche nei fatti che noi siamo fatti di energia e di spirito. Bisogna porre un argine alla negatività dell'idea della morte e delle malattie appunto capendo che non siamo il corpo ma siamo qualcosa di più libero, di più bello. Tutto questo con una nuova cultura. Condivisione è una delle parole chiavi. Ma non si tratta di comunismo. La cosa che deve essere condivisa è soprattutto lo spirito che ci accomuna tutti e ci collega. Ma non si tratta neanche di una nuova religione. Si tratta di un'associazione, quasi laica, che parte dal piccolo.




4 commenti:

  1. bello il tuo progetto di un'associazione di aiuto. Ma come farlo partire?

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  2. Piano piano. Prima spargendo la voce e spiegando bene di cosa si tratta. Poi con un logo e un volantino. Infine registrandola. Probabilmente sara un'associazione di promozione sociale. Poi con una festa di inaugurazione. Ma per ora e solo un'idea.

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  3. ma quando scrivi "Ma serve una educazione perfino per chiedere ma anche e soprattutto per dare. Questo va fatto anche con aiuti di vario genere come per esempio lavori a casa" Intendi come una sorta di scambio?

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